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HIDDEN REVERSE, Six Cases Of Sleep Disorder

Ambient, drone e affini hanno per tema il sonno (oltre agli effetti della sua mancanza, vedi Æthenor, e tutto quello che sta in mezzo, senza dimenticare gli sleep concert) dalle origini a oggi, anche nei lavori dei più giovani che provano a spingere in avanti l’elettronica. Il modo in cui agiscono sul cervello potrebbe (lo sarà già stato) essere oggetto di un saggio, quel che è certo è che non stupisce vedere gli Hidden Reverse (Balestrazzi e Olla) mettersi a presidiare la zona più terrificante di questo mondo fantasma, in cui tutto può succedere e spesso è orribile: l’ultima traccia, ottima e cinematografica, s’intitola “Entering The Empire Of The Sleepless”, come se appunto l’alterazione del normale ciclo sonno/veglia desse l’accesso a un’altra realtà e come se loro fossero lì, sulla soglia, a guardarti, o ti ci avessero accompagnato pian piano prima, per tutto il disco. Le armi a disposizione di Simon e Massimo sono principalmente i [d]ronin fabbricati dal secondo – dei quali abbiamo già parlato – e ulteriore strumentazione non convenzionale, alla ricerca di suoni che ancora non esistono. Basse frequenze, il lamento infinito delle corde, accenni di percussioni che al solito fanno pensare a qualche strano rituale, vari disturbi, il tutto gestito senza trucchetti dark ambient, probabilmente con un occhio a musiche più “colte”, atteggiamento che entrambi hanno adottato anche in precedenza.

Un bell’ordine cumulativo con Structures di Olla e vi togliete il pensiero. Forse, addirittura, si poteva far selezione severissima, ottenere un album solo e ottimizzare i propri sforzi promozionali, dato che Balestrazzi ha fuori anche un disco a tre vicino all’improvvisazione e a giorni finisce sul mercato il nuovo Dream Weapon Ritual… Certo è che non posso dire io a un artista di sacrificare una sua idea per far meglio dal punto di vista commerciale…