HERMETIC BROTHERHOOD OF LUX-OR, Ohr

Il simbolo raffigurato sulla copertina di Ohr è quello del “capovolto”, un graffito presente nella necropoli di Sas Concas, il complesso di domus de janas più esteso della Barbagia: dovrebbe rappresentare l’uomo nell’altra dimensione e quindi capovolto. Uno degli aspetti più interessanti della faccenda è che gli stessi petroglifi sono stati prodotti da popolazioni premoderne in altre parti del mondo, come ad esempio nelle regioni andine, il che avvalora quello che Mircea Eliade scriveva a proposito dello sciamanesimo e cioè che l’uomo a questioni simili risponde con forme di espressione simili; volendo entrare in un tema di stretta attualità, queste sono le radici che non gelano, quelle che associano gli abitanti del Pianeta in un unico consesso. Per le stesse ragioni si può fare musica a Macomer e parlare lo stesso linguaggio di chi vive a Sheffield e viceversa, quello di chi cammina sulle macerie della Rivoluzione Industriale ma è capace di intercettare quella corrente sotterranea in cui risiede la capacità di reazione al corso della Storia. Gli Hermetic Brotherhood Of Lux-or, moderni e arcaici nel contempo, da anni ormai rovistano in un passato magico alla ricerca dell’antidoto a una contemporaneità tossica, forti di un suono che dalle scaturigini del mondo fluisce attraverso le rovine di quella che fu l’allucinazione industriale per procedere dritto verso il futuro.