HERESIARCH, Death Ordinance
Il debutto dei neozelandesi Heresiarch suona come un’oscura profezia sui destini del mondo.
Il concept di questo disco si immagina la vita dopo un conflitto nucleare: ciò che rimane è solo l’odore della morte e il fetore dei sopravvissuti. Quel poco che resta della tecnologia è utilizzato solo per scopi di sopraffazione, mentre l’uomo cerca di resistere alle avversità che la natura gli interpone senza tregua. Un bel quadretto e forse non molto distante a ciò che ci aspetta realmente fra qualche anno.
Gli Heresiarch compongono una colonna sonora doom death di grande pregio per un’ipotetica pellicola di fantascienza apocalittica. Le atmosfere malate, di disfacimento e di decadimento postguerra atomica sono evocate attraverso nove tracce di puro olocausto sonoro, nelle quali una voce malevola e gutturale si sposa con la putrescenza di riff dolorosi e mortali, e dove tutto è al servizio dell’oblio e del terrore assoluto.
Il disco si fa aberrante nei rallentamenti marziali ai quali è sottoposto l’ascoltatore, ma sono le accelerazioni tipicamente death metal a dare il colpo di grazia. La sezione ritmica, da parte sua, è monolitica e riduce a brandelli di carne sanguinolenta tutto ciò che prova a resisterle.
Ave, o Heresiarch, possa la vostra ascia purificatrice fare scempio della razza umana.