IN THE HEARTS OF EMPERORS / REKA, Split
Cosa lega gli svedesi In The Heart Of Emperors e i russi Reka? Quale il nesso tra le due formazioni se non il clima rigido del rispettivo luogo di origine e la possibilità di confrontarsi con gli aspetti più maestosi della natura nella sua capacità di coprire ogni cosa sotto un manto gelato e farla rinascere ogni volta? Questa potrebbe proprio essere una delle ragioni della comune passione per suoni dilatati e dal forte taglio cinematografico, quasi si trattasse di girare veri e propri documentari in note, con gli strumenti sempre più presenti e la matrice postcore sempre più costretta all’interno di una formula che si spinge oltre e va a sfiorare i lidi del post-rock più energico. Il risultato è uno split che farà la gioia dei molti amanti di queste sonorità e che riesce a strappare più di un cenno di apprezzamento, nonostante il suo flirtare pericolosamente con una scena ormai prossima alla saturazione. Posto, però, che in simili frangenti ciò che conta è la capacità di colpire l’attenzione e dipingere affreschi sonori quanto più emozionanti e vividi, la riuscita dello split appare garantita dalla scrittura delle due realtà coinvolte, ormai forti di un’evidente disinvoltura nel giocare le carte a loro disposizione e decise a trarre il massimo profitto dall’esperienza accumulata lungo il tragitto. Difficile stabilire un vincitore, anche perché le due band dimostrano personalità distinte e facilmente individuabili, con una scrittura giocata sulla differente combinazione dei vari elementi e sulle possibili interazioni tra gli stessi. In definitiva, si tratta di un disco di genere e che poco aggiunge a quanto già espresso in precedenza, ma anche di un lavoro solido e ben costruito, capace di convincere e lasciarsi ascoltare senza momenti di stanca, il che gli vale la promozione in attesa di future conferme.