HEARTLESS, Certain Death
Si apre con una mazzata in pieno volto il nuovo sette pollici degli Heartless, quartetto di Pittsburgh devoto a un hardcore furioso e metallico, capace di snocciolare otto tracce in appena undici minuti e – nonostante il brevissimo tempo a disposizione – di farci assistere a un’inaspettata serie di cambi d’umore. Dalle sfuriate tritaossa, che non di rado flirtano con il puro caos, la band riesce a passare con disinvoltura a fugaci parti più ritmate in cui la rabbia si comprime e ci si prepara per un nuovo inarrestabile assalto all’arma bianca, il tutto all’interno di un magma che unisce furia hardcore e feroce metal di scuola slayeriana, grindcore impazzito e puro nichilismo sonoro, per quello che una volta si sarebbe definito senza troppi fronzoli ultra-core. Non c’è tempo per riprendere fiato, nessuna via d’uscita dal tunnel buio in cui ci si trova imprigionati a subire le vessazioni sonore di questi autentici folli. Del resto il tutto è racchiuso nel testo del brano d’apertura: nulla se ne va realmente, senza lasciare le sue cicatrici. Allo stesso modo, la brevità di Certain Death appare perfetta per colpire e straziare le carni a fondo, con una bella ferita a ricordo dell’esperienza appena vissuta e la curiosità di riassaporarne la furia devastatrice, per scoprirne nuove sfumature e nuovi dettagli. Perché, casomai qualcuno avesse ancora dubbi a riguardo, a volte si ottiene un maggiore impatto con un bel colpo secco che con una lunga serie di fendenti che rischiano di creare assuefazione. Undici minuti di puro piacere perverso, anche se la pur buona personalità non valica ancora la soglia dell’originalità e il tutto si muove su binari già percorsi. Staremo a vedere cosa ci porteranno in dote le prossime mosse di questi quattro esagitati.