HAUNTED PLASMA, I
Questo è un supergruppo finlandese che mette insieme Oranssi Pazuzu, K-X-P, Circle e Mat McNerney (Hexvessel e tutto il resto, non faccio l’elenco). Un ep d’assaggio con 5 pezzi assai fighi, che fondono krautrock e atmosfere carpenteriane, che sono melodici ma molto cupi, un miracolo che è possibile quando nella stessa sala prove c’è chi sta in gruppi black metal incredibili ma si trova a disposizione Mat McNerney in quei giorni in cui ha voglia di umiliare tutti gli altri vocalist in giro. “Reverse Engineer” è un’apertura lenta e cinematografica, è tutto ciò che Perturbator non riesce a fare perché non ha una vera band dietro, mentre “Machines Like Us” mostra come va usato il motorik in un pezzo. Già a questo punto gli Haunted Plasma – di fatto con due singoli killer – hanno tirato tutti dentro al disco, nessuno stopperà senza voler sentire le altre 3 tracce: “Spectral Embrace” è un altro ibrido che funziona (ritmo kraut/industrial, vocoder, tastiere pienissime che sembrano uscite da In The Nightside Eclipse degli Emperor), “Echoes” rimanda non per caso ai Pink Floyd (direi proprio un omaggio), infine la title-track prende ancora una volta i Neu!, li cala in un contesto sci-fi, poi Juho Vanhanen, chitarra negi Oranssi Pazuzu, li droga quanto basta per affrontare questo 2024 di morte.
Abbastanza imperdibili.