HALL OF MIRRORS, Altered Nights
Abbiamo provato già a scrivere la storia degli Hall Of Mirrors. Il progetto di Andrea Marutti/Amon e Giuseppe Verticchio/Nimh è al terzo disco, questa volta per Malignant Records, e vede la partecipazione di Andrea Freschi (Subinterior), Andrea Ferraris (Ur, Luminance Ratio), Vestigial (apparso su Cold Meat Industry, Loki Foundation), New Risen Throne (apparso su Cold Meat Industry, Cyclic Law, ha collaborato con Andrea Freschi sotto il nome Konau) e Pietro Riparbelli/K11 (Waiting For The Darkness è uscito per la Afe di Andrea Marutti).
Altered Nights è un doppio ambizioso, che prova a duplicare anche le dimensioni del proprio suono. Come sempre Hall Of Mirrors espande le tracce all’infinito, oggi in maniera ancora più noise del solito e stratificando molto, a impattare maggiormente su chi ascolta e costringerlo ad affrontare il disco, volente o nolente. Sarà l’influenza di alcuni ospiti più satanici degli altri (nemmeno l’etichetta scherza), ma Altered Nights è minaccioso: non mette inquietudine, non fa credere che qualcosa di brutto stia per accadere, lo fa succedere e basta. Qui il lavoro di gruppo permette di coprire un ampio spettro di frequenze sonore, ottenendo un caos organizzato, nel quale ad esempio i synth riescono a bucare la coltre di rumore e raggiungere il cervello, mentre soluzioni meno frequenti per i due vengono adottate con la naturalezza di chi di fatto ascolta certi generi da una vita (le percussioni che chiudono “Magmatic Resonance” o i drone e i loop più sporchi di “Immaterial Bodies”, dove tra l’altro non ci sono contributi esterni). Meno spazio al lato etnico della faccenda, anche se il flauto khlui di Forgotten Realm (Silentes, 2009) ricompare nel secondo brano, e alle parti chitarristiche più “musicali” di Verticchio.
Il secondo cd contiene i tre quarti d’ora di “Last Night: Late Summer Ceremony”, che dev’essere un po’ come provare ad atterrare su Giove e rimanere uccisi da tempeste, gravità, temperatura e campi elettromagnetici. Nuovamente, specie per certi suoni più abrasivi, si sente la presenza di Riparbelli.
Hall Of Mirrors è qualcosa che “progredisce conservando”, nel senso che sin dalla collaborazione tra Amon e Nimh in Sator si percepiscono le stesse potenzialità, che poi vengono declinate e sviluppate in maniera diversa nel corso di questi anni, anche grazie alla politica della formazione aperta. Con Altered Nights, tra artisti coinvolti e scelte più aggressive, forse Giuseppe e Andrea hanno pubblicato il loro disco migliore.