GRIZZLY IMPLODED, Steel From Your Brow
La band napoletana è tra i soggetti più ostici, nonché affascinanti, da affrontare, lo sapete già. La musica di Gregoretti & co. si nutre d’immaginari campi d’azione ristretti e oppressivi (quel furioso rimestare tra le ritmiche ti mette all’angolo), senza dimenticarsi di affrontarli da un’ottica fieramente free. Il loro discorso continua a triturare con sadismo gli stili, come una macchina schiacciasassi alla quale siano stati volutamente tolti i freni. Steel From Your Brow questa volta esce per un’etichetta di base a Berlino, ma di un loro sodale, Giuseppe Capriglione (noiser pure lui), che come tanti altri sta provando a fare qualcosa di meno legato ai luoghi di origine (nella breve vita della sua Metzger Therapie ci sono uscite per Bogong In Action, Fecalove, Venta Protesix e Naturalismo, mutuo dalla pagina Discogs). Il contenuto è il solito per i tre, ma è opportuno citare la cura per i particolari sonori, che ha a dir poco del maniacale (del cervellotico pure) o la strana e salvifica prova di “Full Of Flames”, dove spicca la voce aggressiva del chitarrista Sergio Albano, che riesce comunque a dare un po’ di respiro al disco. C’è un’altra ospite, inoltre: la francese Gaelle Cavalieri in “Flowed Out Of The Cyclones Waking To Lightning Jolts” accompagna le loro paturnie da par suo, ma è solo un lieve sussurrare funesto. Sul secondo lato la mattanza continua senza sosta, a conferma del loro continuo pestare, che in giro, lo ripeto, ha davvero pochi eguali. Cos’altro aggiungere? Poco: qui i musicisti fanno sul serio e il disco è più che valido. C’è da scommettere che se venivano da parti più “esotiche” delle nostre, in molti ne avrebbero subito fatto un piccolo culto, comprandosi qualunque uscita.