GRISELDA MASALAGIKEN, I Demoni Nel Taschino
Strana creatura I Demoni Nel Taschino, uscita in formato cassetta* di questo artista dal nome esotico. Da subito si avverte il sapore della nostalgia per un certo modo di fare musica nei Novanta, ma non solo. Andiamo con ordine: “San Zosimo”, per esempio, è spleen Afterhours che neanche Manuel Agnelli si sognerebbe più di riproporre. La traccia di apertura, invece, ricorda atmosfere di un cinegiornale minaccioso, di quelli che si potevano ascoltare/vedere appena terminata una sanguinosa guerra mondiale. Il cantautore californiano fa praticamente tutto da solo, nascondendosi dietro una bizzarra storia personale che sembra avere dell’inverosimile (leggere la biografia sulla pagina Bandcamp dell’etichetta svizzera per avere un’idea più chiara, please).
Il disco è piuttosto eterogeneo negli stili: spiccano lo stream of consciousness di “Vincenzo Tu Sognavi Il Deserto”, i ritmi dispari di “Disastro Calcolato” (questi continuano a condizionare anche canzoni più compiute come “Io Odio Il Weekend”). Inoltre, risulta pregno di arrangiamenti corposi e melodie malinconiche, con la voce modificata e gli electronics pauperisti, accompagnati dalle chitarre che tutto dominano.
Chiude il lavoro, registrato a Los Angeles, la voce di un’annunciatrice che saluta durante l’introduzione con le note di piano e le basi grasse – in stile U.N.K.L.E. – della paradigmatica “Traccia Fantasma”, tanto per ribadire la natura laboratoriale di una release forse un pelo interlocutoria nella fruizione d’insieme, ma non per questo meno densa di motivi d’interesse. Da tenere d’occhio.
* la versione in cassetta non contiene i remix presenti nella pagina Bandcamp