GRIME, Deteriorate
Mettiamo subito le cose in chiaro: abbiamo seguito i Grime dagli inizi, creduto in loro, li abbiamo supportati dal vivo, festeggiato per l’entrata nella scuderia Mordgrimm e, ancora di più, alla notizia dell’imminente uscita dell’album in tandem tra la label inglese e la Forcefield. Ovvio, quindi, che la curiosità e le speranze per Deteriorate fossero a livelli altissimi, non tanto per un’innegabile contiguità con il loro percorso, quanto perché questo legame si fonda sulla stima e sull’apprezzamento per la proposta musicale della band triestina, uno sludge marcissimo e portato alle estreme conseguenze, figlio di un disagio che forse parte dalle stesse basi dei conterranei The Secret, ma segue traiettorie differenti, meno convulse e più dilatate, con suoni strappati quasi si trattasse di pelle fatta a brandelli dalle zanne di qualche super-predatore ormai creduto estinto. Ecco, in fondo i Grime riportano alla luce una violenza primordiale priva di qualsiasi orpello che ne renda più accattivante o piacevoli le sembianze, non c’è un manto ricco di colori sgargianti per attrarre la vittima, piuttosto un aspetto ripugnante che grida forte “statevene alla larga”. Deteriorate è un urlo selvaggio di dolore e morte, una colata di suoni oscuri e soffocanti che penetra nelle orecchie come pece e rende impossibile ogni tentativo fuga, è il balenare di occhi rossi che ipnotizza e annienta la volontà come i fari di una macchina l’attimo prima di investire un animale che tenta di attraversare l’autostrada. Immagine poco piacevole? Ovvio, nessuno qui vuole essere grazioso o rassicurante, nessuno vuole offrire la classica luce in fondo al tunnel, piuttosto si potrebbe parlare di un effetto catartico, di uno sputare fuori tutto il marcio che ammorba le viscere e le corrompe dall’interno. Deteriorate innalza il livello dello scontro e lo porta al limite dell’implosione, forte di un suono che si compiace del suo stesso essere sporco, gracchiante, ricco di feedback e bordate di distorsione, gradevole come una badilata di merda in piena faccia. In molti si sono cimentati in un gioco analogo, ma in pochi riescono a rendere l’effetto con un simile realismo, senza mostrare cedimenti o farsi scrupoli nel premere l’acceleratore fino in fondo, per schiantarsi contro il muro senza neanche provare a frenare un attimo prima. Questo ci piace dei Grime e li rende una band di casa, la totale mancanza di ripensamenti o dubbi, l’essere privi di timori reverenziali o pose artefatte. Prendere o lasciare, mangiare la merda o saltare dalla finestra.