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GREVE, Allo Specchio

I Greve celano al loro interno membri di band che hanno contribuito a fare la storia della scena romana (Manimal, Block Of Flats, Flu!, Anti You, Afasia…) e ci portano indietro nel tempo dritti fino all’epoca in cui il termine hardcore era utilizzato come aggettivo di punk e tutto bruciava sull’onda dell’urgenza di comunicare e urlare il proprio disagio. Sei brani in meno di otto minuti, capaci di ficcarsi in mente sin dal primo ascolto: velocità e melodie storte in sovrapposizione per costruire anthem che guardano in faccia la vecchia scuola, quella che ha reso famoso nel mondo un manipolo di band che hanno dato la propria impronta ad un linguaggio capace di spandersi come un virus ben prima dell’avvento di internet. L’energia e la passione che trapelano dai solchi del 7” dichiarano in modo palese un’eredità capace di superare i decenni e le mode, così da riportare a casa un suono e cancellare con un colpo di spugna brutale tentativi di commercializzare e addomesticare la rabbia e la voglia di cambiamento, ma anche quelli di traghettare nel futuro e liberare dall’ingombrante eredità dei propri padri lo stesso. I Greve non hanno paura di farlo in modo sfacciato perché vengono proprio da lì, hanno contribuito a costruire l’intelaiatura dell’edificio e possono rivendicare a testa alta i loro natali, eppure non lo fanno in modo spocchioso o elitario, anzi gettano sul piatto un disco dotato della giusta sporcizia e della necessaria polvere di strada, fatto per essere ascoltato e consumato, non per essere fotografato e esibito su qualche social. Le loro sono canzoni dirette, popolari se non pop nella voglia di essere condivise, ma anche feroci e sgraziate come una belva ferita, quindi altrettanto impopolari nella scelta di parlare una lingua cruda, non adatta ai salotti dei social buoni ma perfetta per gli squat tra birre scadenti e chiacchiere faccia a faccia, quindi sempre in bilico tra esigenze opposte e differenti approcci, per questo incredibilmente ricca di umanità con tutte le contraddizioni che ne scaturiscono. Certo, non è difficile immaginarli a ridere di certe analisi e tentativi di interpretare qualcosa che è, in primis, amore e voglia di ritrovarsi insieme tra amici, in una sala prove, poche seghe mentali e tanta libertà. Meglio lasciare, quindi, la parola alla musica, del resto poco conta. Ovviamente su Hellnation e con grafica firmata DeeMo a chiudere il cerchio.

Tracklist

A/1 Realtà
A/2 Nei Tuoi Occhi
A/3 Seme
B/1 Degli Anni 80
B/2 Allo Specchio
B/3 Tutta La Vita Dentro Un Bar