THE GREAT SAUNITES & ATTILIO NOVELLINO, Radicalisme Mécanique
L’incontro tra il sound artist Attilio Novellino e i due Great Saunites produce una traccia di dodici minuti su di un vinile a un solo lato. Non manca, tra l’altro, la serigrafia a cura degli astri nascenti CORPOC, il disegno invece è di VivaUltra. Qua si gioca a qualcosa di ben noto in questi anni: il crescendo devastante, in parte improvvisato (la collaborazione è avvenuta a distanza). Il risultato è assolutamente valido: abbiamo il baccanale kraut/psichedelico dei Saunites saturato progressivamente da Novellino, che sembra quasi cercare di infilarsi negli spazi vuoti lasciati da chitarra, basso, batteria e sax. Non ricordo gruppi così “analogici” mettersi insieme – seppure in differita – a qualcuno a cui il digitale è necessario, quindi complimenti a tutti per l’idea e per il coraggio. Questa sembra proprio – parlo di impostazione mentale, non di sound – una di quelle cose che farebbe Stephen O’Malley, uno capace di mettere nello stesso posto Attila Csihar e Lasse Marhaug, o ancora gente che sconquassa bit (lo stesso Pita) assieme ad altra che deve sentire lo strumento con le mani e con lo stomaco. Sarò sincero: a me sarebbe piaciuto ascoltare per più di dodici minuti questa band estemporanea, ma un vinile così – e con questa musica, ça va sans dire – non è malaccio.