GRAVE MIASMA, Abyss Of Wrathful Deities
I Grave Miasma non sono apparsi molto su queste pagine: ci abbiamo avuto a che fare in occasione della loro data romana di due anni fa, con un’intervista in cui, tra le altre cose, annunciavano di essere al lavoro su un secondo album.
Attivi dal 2002 come Goat Molestor, si sono rivelati col tempo una delle realtà più interessanti nel panorama death metal degli ultimi vent’anni, grazie al loro sound oscuro, pesante, pieno di riverberi e con testi molto incentrati su tematiche esoteriche, che spesso prendono a piene mani dal misticismo indiano. Se verso gli inizi suonavano più che altro un black/death molto catacombale con riff molto minimali, col tempo hanno cominciato a sviluppare strutture più intricate, che rimandano a uno stato quasi di trance meditativo (per citare il loro pezzo “Death’s Meditative Trance”). Si sono saputi fare strada grazie a poche uscite molto curate, in particolar modo per mezzo di ep molto riusciti come Exalted Emanation, del 2009, ed Endless Pilgrimage, del 2016. Sono una di quelle band che fino ad ora ha reso meglio sulla “breve” distanza (cioè mezzora anziché cinquanta minuti): il loro precedente full length, Odori Sepulcrorum, era un buon disco, ma alla lunga perdeva un po’ di mordente. Questo nuovo Abyss Of Wrathful Deities ha una produzione più cristallina ed un sound più compatto, con parecchi riff dissonanti ma lontano dal marasma sonoro di molte uscite nel genere. L’impressione di avere davanti un lavoro molto complesso e di non facile digeribilità rimane, ma rispetto al loro primo disco è molto più godibile e presenta un’ulteriore maturazione della proposta musicale, i cui dettagli si scoprono meglio ascolto dopo ascolto. Anche qui ritroviamo dei passaggi di sitar e oud, rispettivamente su “Rogyapa” e su “Kingdom Beyond Kailash”.
Con questa nuova fatica in studio i Grave Miasma confermano d’essere capaci di rimanere interessanti negli anni e di mantenere lo standard alto seppur con una formazione per il momento a tre elementi. Se li avete apprezzati in passato, quest’album sarà pane per i vostri denti.