GNOOMES, 28/2/2018
Roma, La Fine.
Stargaze. Questo il genere coniato dai russi Gnoomes per descrivere la loro musica: in sostanza una reinterpretazione personale dello shoegaze, che miscelano con altre influenze. Le premesse per un bel viaggio ci sono tutte, tra l’altro nella cornice di un posto già intrippante di suo come La Fine: piccolo club inaugurato ad ottobre e ricavato negli spazi del teatro Piccolo Eliseo, luci soffuse e specchi ovunque, atmosfera misteriosa e chic, questa nuova creatura nel centro di Roma ci sta regalando un’ottima programmazione.
Torniamo agli Gnoomes. Bisogna dire che l’ultimo album Tschak! – uscito un anno fa per Rocket Recordings – è veramente notevole e che quindi le aspettative erano piuttosto alte. Un disco con tanti, tanti suoni sintetici, criptico e straniante, con chitarre che si incastrano alla perfezione nel sound, ma che passano quasi in secondo piano. Evidentemente un po’ troppo da rendere dal vivo. Infatti, se non erriamo, il gruppo ne suona solo tre pezzi (“Maria”, “City Monk”, “Cascais”), mentre il resto della scaletta attinge dai lavori precedenti, sui quali domina un sound più pacato e sognante. Il che non è necessariamente un male: le atmosfere si dilatano, le chitarre effettate ronzano melliflue e veniamo trascinati in dei crescendo che qualche volta ci fanno chiudere gli occhi (ed è sempre un buon segno). I chitarristi si permettono qualche divagazione, e sono i momenti più belli: nella mia testa si incontrano stralci di canzoni disparate, come un’antichissima “With You” dei Flaming Lips con arpeggi di chitarra alla Explosions In The Sky.
L’impressione è che gli Gnoomes siano divisi tra sonorità espanse e canzoni più secche, synth pop (essendo quest’utima la “traduzione” dal vivo del sound electro di Tschak!). Probabilmente sono in mutazione e stanno cercando una loro strada. Ci salutano con una canzone inedita che mi fa venire in mente i Sonic Youth: il pubblico che riempie la piccola sala de La Fine è soddisfatto e alla fine – scusate il gioco di parole – si fomentano pure loro.