Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

GLI ULTIMI, Sine Metu

Gli Ultimi sono in giro dal 2008 e Sine Metu arriva a quattro anni dal precedente Tre Volte Dieci, soprattutto è il primo album dopo l’ingresso del nuovo bassista – ma vecchio amico – Alessandro Carpani (Automatica Aggregazione, Divergenza e The Wild Strings) che ha sostituito Path. A completare la squadra schierata per dar manforte alla band troviamo lo storico partner Robertò con la sua Hellnation, Valerio Fisik con l’Hombrelobo Studio, Riccardo Pasini con lo Studio 73 e il nuovo entrato Enrico Giannone con la label Time To Kill, per quella che sulla carta sembrerebbe una formazione destinata ad andare facilmente in goal. Già dalla fenice che risorge dalle fiamme in copertina si comprende come Sine Metu rappresenti un nuovo inizio, la voglia di ripartire dopo aver chiuso un ciclo senza per questo rinunciare alle proprie origini e a quanto fatto finora. Al contrario, sembra quasi che Gli Ultimi abbiano voluto in qualche modo riabbracciare le proprie radici con un album diretto e dal forte nucleo punk-rock, scrittura senza fronzoli ma ricca di umori differenti, anthem da cantare tutti insieme e in cui immedesimarsi, figli diretti di quella necessità di condivisione che da sempre rappresenta un punto fondante del tutto. Questo ultimo aspetto emerge in modo stentoreo nei testi, racconti di vita e di lotte più o meno grandi in cui è facile ritrovarsi e ritrovare una parte del proprio quotidiano, compreso qualche volto familiare e qualche amico perso lungo il tragitto. In fondo la magia della band sta tutta qui, nell’incredibile capacità di far sentire l’ascoltatore parte in causa, di fargli provare la sensazione di essere con la sua compagnia storica con cui anche i problemi più gravi e le perdite più difficili si affrontano tutti insieme, come una vera famiglia. Il gioco funziona anche sul piano musicale, i brani suonano diretti, orecchiabili e dotati delle giuste melodie da singalong eppure semplici non lo sono, perché c’è molto dentro Sine Metu: dal già citato punk al folk, dal rock’n’roll al blues, persino un ritmo in levare che non stona all’interno del blend. Ciliegina sulla torta, finalmente la band è riuscita a portare a termine la collaborazione con un altro amico di lunga data, Zerocalcare, per il video di “Favole”. Tutto serve a ribadire come i rapporti umani siano centrali all’interno di una squadra che, arriviamo quindi a rispondere alla domanda iniziale, può realmente andare con facilità in goal e vincere senza troppi sforzi la partita. In fondo, parafrasando un celebre film: è bello sapere che loro sono in giro, Gli Ultimi, che la prendono come viene.