GLAUCO SALVO, 5 Haiku
5 Haiku è un album a suo modo fragile ed evocativo, che dovreste almeno ascoltare un po’ di volte. Dell’autore, Glauco Salvo (Of Rivers And Trains, Comaneci) non so molto, lo devo ammettere, ma questo ci interessa relativamente, dato che le cinque tracce dicono abbastanza – rimanendo un po’ nel mistero, vivaddio – su quanto sia complicato fare un disco con session registrate in montagna, nell’Appennino Romagnolo per la cronaca, senza sembrare il solito soundscaper in cerca di bucolico silenzio e rumori d’ambiente. Merito dell’idea di base e dell’aiuto in fase di registrazione di uno come Attila Faravelli, di cui parlavamo tempo fa da queste pagine elettroniche… Doveroso dare risalto a questi acquerelli sonori divisi in cinque rarefatti movimenti, ispirati ai celebri componimenti giapponesi e fatti di grazia e note sparute (all’occorrenza di e-bowed zither e banjo) che danno il giusto colore, rigorosamente candido e cangiante, a un lavoro immersivo, senza overdub e per nulla ruffiano (lo dimostra la traccia disturbata posta in chiusura), frutto di evidente empatia verso la natura e di conseguenza verso chi si accosta con coraggio nell’ascoltarlo. Non perdetevi questo gioiellino.