GIÖBIA, Acid Disorder
Quando attacca la partenza epica di “Queen Of Wands”, la prima traccia nella scaletta di Acid Disorder, si capisce subito che qui di regina ce n’è una sola, nel senso di miglior band neo-psichedelica italiana, e si chiama per l’appunto Giöbia. Superata questa meravigliosa progressione di groove fanta-horror, lungo riff lavici in stile Black Mountain e promontori digitali space-vintage si prosegue alla grande con gli echi anni ‘80 di “The Sweetest Nightmare” e l’aggressività metallica di “Consciousness Equals Energy”.
Le voci di Stefano “Bazu” Basurto e Melissa Crema, alle corde il primo – quelle di tutte le chitarre, ma anche di star e saz – e ai tasti la seconda, tra sintetizzatori e organi, insieme anche nel progetto La Morte Viene Dallo Spazio (il cui principale tratto in comune è proprio la passione per le colonne sonore di genere), si alternano ove necessario, mentre Paolo “Detrij” Basurto e Pietro D’Ambrosio si occupano rispettivamente di basso e batteria.
Sesto album della compagine lombarda, Acid Disorder fa seguito a Plasmatic Idol del 2020, sempre per Heavy Psych Sounds, ed è forse una tappa nel complesso più ruvida (“Screaming Souls”, “Blood Is Gone” e “In Line” macinano heavy blues e garage con piglio Brian Jonestown Massacre), forse persino più eclettica, dichiaratamente aperta a influenze etniche e krautrock – stavolta si nominano capisaldi di riferimento come Amon Düül e Ash Ra Tempel – oppure espressamente progressive nella strumentale “Circo Galattico” e nelle conclusive dissolvenze stoned della title-track. Un’altra bella carta in un mazzo discografico senz’altro arcano e senz’altro maggiore.