GIAMPIERO LOCATELLI, Right Away
Si spalanca subito la visione di una città in bianco e nero con i primi cinque secondi di “Fizzle, Deed Slow, Whistle”, traccia d’apertura di Right Away, disco d’esordio per Auand del pianista calabrese Giampiero Locatelli. Un fuoco d’artificio di ostinati swinganti a cui fa da contraltare un aereo bop portato in volo dalla sezione ritmica (Gabriele Evangelista al contrabbasso ed Enrico Morello alla batteria), che Locatelli guida con mano lieve e decisa allo stesso tempo, tenendosi lontano dalle secche del risaputo.
La formula del trio è stata sondata in profondità, ma se i musicisti coinvolti hanno cuore e testa, allora anche i sentieri già battuti possono svelare panorami da ammirare (“Path”); molto convincenti le scomposizioni e le fughe di “Toward Backward”, un pendolo enigmatico e languido tra Bill Evans e severità quasi avanguardista, una sinfonia in scatola da cui fioriscono, come se fosse un inaspettato vaso di Pandora, prima un’ipnosi minimalista e poi un più classico tematismo bop. Attestati su durate mediamente lunghe, i pezzi sanno di giorni di pioggia al cinema e di baci rubati (“From The Last Frame”), di un’epica languida e colma di saudade (“Inspire Me”). Right Away vive di un equivoco irrisolto e felice tra frenesia ritmica e musica da camera, poi lo sguardo si volge al jazz più sussurrato (“Like A Gentle Mood”) e il congedo è da lontano con la promessa di rincontrarsi altrove (“Afar”).
Un buon disco per un musicista che merita la nostra attenzione.
Tracklist
01. Fizzle, Deed Slow, Whistle
02. Path
03. Toward Backward
04. From the Last Frame
05. Inspire Me
06. Right Away
07. Like a Gentle Mood
08. From Afar