GHOLD, Pyr
Questo power trio inglese si sta facendo largo a suon di riffoni sludge doom pesanti e sulfurei nell’affollato panorama che contraddistingue il genere. Un suono pieno, potentissimo, deflagrante, disturbante e apocalittico. Un concentrato di amplificatori Orange settati sul dieci costante, in grado di frantumarvi i padiglioni auricolari in mille pezzi. Sono anche dei grandissimi bastardi questi Ghold: infatti piazzano delle divagazioni dilatate figlie del progressive e dello space rock, iniettandovi dosi massicce di sintetizzatori e campionamenti, che non fanno altro che aumentare il grado di angoscia e malessere che proverete nell’ascoltarli. Un magma vivente e in continua espansione, un muro sonoro difficilmente gestibile, un’attitudine che non fa sconti a niente e a nessuno. Lasciatevi trasportare da un brano come “Despert Thrang”, con i suoi ventun minuti e ventisei secondi di puro delirio sonoro, durante i quali la vostra mente viaggerà senza sosta sondando gli anfratti più oscuri e bollenti del vostro subconscio, partorendo visioni mistiche e mostruose di una non esistenza buia. Un viaggio, appunto, questo nuovo lavoro dei Ghold. Aberrante, violento, macchiato di tenebrosa poesia, in cui annegare sarà un lento piacere orgasmico. Il brano posto in chiusura, ovvero “Something Of Her Old Fire” è purtroppo disponibile solo in formato cd. Un vero peccato, perché il suo incedere ammaliante è degna conclusione di questo snervante percorso.