GERMAN ARMY, Socotra Scripture
C’è chi faticosamente riesce a realizzare una singola traccia noise-industrial in sei mesi, e chi a malapena, miracolosamente, scrive venti recensioni in dodici. Dall’altra parte, però, ci sono i German Army, che nell’arco di un solo anno possono anche arrivare a produrre circa dieci lavori. Probabilmente, mentre sto abbozzando questa ciofeca di articolo, il misterioso duo californiano sta uscendo con una fresca release. A oggi – compreso Millerite Masai – si contano otto pubblicazioni. Socotra Scripture – poiché data di uscita fine ottobre – è la nona, quindi potrebbe essere l’ultima.
Nonostante gli iniziali ritmi electro-tribali di “Holtzclaws” e “Blue Ridge Critic” sembrino portare e proseguire sulle medesime coordinate armene – quelle che troviamo presso la Yerevan Tapes, per intenderci – l’album vira immediatamente con le grattugie sperimentali di “Pagan Frontier”. Di colpo – oltre a rimandarci indietro nel tempo, tanto che sembra di ascoltare le vecchie tracce, quelle della raccolta uscita per la danese Skrot Up – finisci su un lettino operatorio e immagini Sasha Grey in abito da infermiera che, smanettando sull’apparecchiatura medica per le risonanze, genera attorno al cranio un intenso campo elettromagnetico, friggendo il cervello. Dopodiché, terminata l’ustionante e invasiva terapia – mentre vanno in loop i momenti riflessivi e zen di “Mosaic Conclusion”, quelli esoterici di “The World Is My Womb” di Nocturnal Emissions o, meglio ancora, coiliani di “Trial And Rebellion” – ti ritrovi a fare due chiacchiere con l’ex pornostar (visto le sue conoscenze musicali) su I Am The Poison di Nurse With Wound e sulle scenografie horror di Mario Bava (“Fall Of The Commons”). I paesaggi incontaminati privi di smog, i suoni vegetali/animali da giardini dell’eden (“Hasidean Part”) e le pennellate psichedeliche monocromatiche (violacee) sparse un pochino ovunque, sanciscono il ritorno dei German Army verso certe sonorità degli esordi. Finito il nastro, ti svegli e purtroppo scopri che è tutto un sogno, compresi i momenti di relax con la graziosa attrice/musicista americana.
La cassetta, ovviamente già esaurita, è uscita per l’Horror Fiction in 45 copie e nel solito booklet di carta velina ultraleggera e delicata. Maneggiare con cura e, mi raccomando, non assumete droghe, non servono.