Gennaio 2016 allo Spazio Aereo: Ben Frost e Satan Is My Brother
Riceviamo da Spazio Aereo e pubblichiamo.
Sabato 16 – Satan Is My Brother
La musica dei Satan Is My Brother è una discesa negli inferi attraverso basso, batteria, tastiera, sax e trombone, inframezzati da elettroniche oscure per un sound ctonio: il risultato è un paesaggio sonoro ambient dark che si disarticola sulle soglie del free jazz.
La serata vede presenti alla celebrazione esoterica i Lorø, power trio made in Italy caratterizzato da un suono fatto da accelerazioni noise e cascate di elettronica granitica, sostenuto da una sezione ritmica chirurgica e a cui si legano aperture jazz, synth lisergici e drone assassini.
Dimenticate le stelle, spazio al live electronics di Bear Bones, Lay Low, artista venezuelano capace di esplorare e deformare i colori dei territori ibridi situati al confine tra noise e psichedelia.
Per chiudere, Xen Strm selezionerà dischi volanti per ciò che resta della notte: fourth world techno a tutto volume.
Venerdì 22 – Ben Frost
Il compositore e produttore australiano, tra gli indiscussi protagonisti dell’elettronica contemporanea, arriva a Spazio Aereo per la sua unica data italiana.
Il suo ultimo lavoro ““A U R O R A”, è l’opera più matura e lucida del prolifico e multiforme percorso di Ben Frost, in cui si sprigionano tutti gli elementi propri del suo alfabeto: muri di suono lisci, senza intercapedini ma sempre sul punto di sgretolarsi, da cui affiorano oscillazioni, feedback e fragorosi echi, che si alternano a telluriche pulsazioni primitive. Dopo Steel Wound (2003), la sua discografia include Theory Of Machines (2007) e By The Throat (2009). Questi ultimi due album e i successivi sono pubblicati attraverso Bedroom Community (il lucido collettivo creato dallo stesso Frost insieme a Valgeir Sigurðsson, fondatore dei leggendari Greenhouse Studios di Reykjavík), così come “Music for Solaris”, tributo a Stanislaw Lem e Tarkovsky realizzato nel 2011 con Danìel Bjarnason, Da questo momento il suo percorso inizia a espandersi verso la danza, il teatro (nel 2013 il suo esordio da regista ne “La fabbrica delle vespe” di Ian Banks), la televisione (con la colonna sonora di “Fortitude” nel 2015) e le arti visive. Appartiene a questo ultimo ambito l’unica apparizione di Ben Frost in laguna per la Biennale Arti Visive 2013, come autore del progetto sonoro di Richard Mosse per il pluri-premiato”The Enclave”. Grazie al fotografo irlandese, che lo ha traghettato attraverso le sue psichedeliche sovversioni di significato nei conflitti del Congo orientale, prende corpo proprio in questa nazione “A U R O R A”, suo ultimo lavoro. Pioniere e perlustratore di orizzonti densi e sconfinati, Ben Frost si contraddistingue per l’esplorazione estrema e la maniacale ricerca estetica: una vocazione che si rispecchia anche nella dimensione di ascolto dei suoi live, vere e proprie esperienze fisiche e sonore. Ha collaborato tra gli altri con Wayne McGregor, Tim Hecker, Brian Eno, Björk, Fennesz, Jóhann Jóhannsson, Amiina, Swans.
Furtherset opening act
Il prodigioso Tommaso Pandolfi riappare nei nostri cieli sulla scia di No Logic No Death, ultimo visionario lavoro uscito per White Forest Records in cui Furtherset affronta con precoce maturità territori vergini, coniugando con lucidità echi dance e rifrazioni di field-recordings, voci, loop, ed in generale il vasto mondo timbrico della materia sonora tutta.
After-party a cura di Healing Force Project
Con oltre due decadi di esperienza, Antonio Marini ritorna a Spazio Aereo dopo la partecipazione al memorabile esordio italiano di ΚΕΜΑΛ.
Prossimo al suo esordio con un ep ed un remix per Linkwood su Firecracker, oltre alla pubblicazione del secondo album “Perihelion Transits” per Eclipse Music, Healing Force Project è già uscito per Eerie, Sun Cat Recordings e Acido Records, oltre che Berceuse Heroique, la straordinaria label londinese che si è fatta riconoscere per il suo carattere tanto rigoroso quanto imprevedibile.