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GENERIC ANIMAL, Il Canto Dell’Asino

Il quinto album di Luca Galizia, aka Generic Animal, si spende immediatamente con un’immagine di copertina che sembra essere un omaggio a uno dei progetti più lucidi dell’Italia musicale, gli Ustmamò. Luca abbracciato a un asino in un’atmosfera anni Ottanta, una gala nell’angolo, per un album dei ricordi al limite del trash ma de’ core.
Visto di recente alle prese con un gruppo di infanti durante un mercatino a Bergamo, Generic Animal rimane quel che è ormai dal 2018, lo dice lui stesso: la mia musica è strana e non vende per niente…

Rimane con vezzi che sono tic personali più che trend, parabole che si fileranno in tre e un hype che sta scendendo di album in album. Lo fa con un senso del ritmo invidiabile e con la capacità di raccontarsi senza filtri, in un lavoro che è un altro piccolo cumulo di pagine del suo diario, della sua rubrica telefonica, della sua vita. Brani che sembrano rubati a un archivio Perishable come “Stare 1”, più una rubrica di piccole cose trasmesse con il suono, secondo quella poetica che è ormai partita dal quel geniaccio di Beck Hansen ormai più di 30 anni fa e che ancora riesce talvolta a partorire momenti di musica da tenere stretta. Generic Animal rappresenta la filiazione più emotiva e sofferta di Beck, pur mantenendo un senso del groove che non è da tutti che riesce a unire dramma e trasporto in un piccolo gioiello come “27”. Poi ha quella capacità disperata dello sbronzo che barcolla ma non cade, riuscendo a mantenere aperte rime e melodie senza che il tutto sbraghi, in questo anche vicino al già citato Hansen. Confusioni digital r&b come un Jon Spencer disperso nell’acido in “Stare 2” e vicende umane tra alti e bassi. Il fantasma di Hendrix che rispunta in “Grigio Marrone” (e del resto è la tinta corrente per i riesumati, calcolando il tempo che passa) insieme a scaramucce quotidiane. Una doppia voce di Marta del Grandi in “Kara Oke” risveglia dal torpore e forse basterebbe qualche limatura in più in questi accorgimenti per un disco che sia in qualche modo… definitivo. Ma è il nostro pensiero, non certo quello di Generic Animal, intento a riempire il suo diario, lasciandolo distrattamente in giro…

Tracklist

01. Zero
02. Tokyo 20
03. Stare 1
04. Bobby Ballad
05. Trampolini
06. 27
07. Spirito
08. Stare 2
09. Eric – Che fai?
10. Grigio marrone
11. Karaoke
12. Stare 3