Gender Theory #9 (Naomi Sato + Aisha Orazbayeva)
Qui la puntata.
Il Gagaku, antica musica di corte giapponese, è – insieme alla musica classica del Nord dell’India e al Gamelan indonesiano – la musica classica extraeuropea che più ha riscosso attenzione e interesse tra etnomusicologi e musicisti classici occidentali a partire dalla seconda metà del Novecento. Ha avuto una forte influenza sullo stile compositivo di alcuni fra più importanti compositori, come La Monte Young, Catherine Christer Hennix e Karlheinz Stockhausen. Anche John Cage subì una forte fascinazione per il Gagaku e, soprattutto per lo shō, l’organo a bocca derivato dal cinese “sheng”, strumento fondamentale degli ensemble Gagaku.
L’amore di Cage per lo shō è dimostrato da alcuni pezzi, come “One9”, “Two3” e “Two4” che fanno parte della serie di lavori composti fra il 1987 e il 1992 e conosciuta come Number Pieces.
“One9” è un pezzo per solo shō che fu eseguito per la prima volta da Mayumi Miyata, virtuosa dello strumento e responsabile del rinato interesse verso di esso in Giappone; “Two3” è in pratica “One9” con l’accompagnamento di una tromba di conchiglia; “Two4” è un duo per violino e pianoforte (o per violino e shō). Ascoltiamo una versione di questo pezzo per violino e shō che ci permette di introdurre le musiciste protagoniste della puntata di oggi: Naomi Sato e Aisha Orazbayeva.
La violinista e compositrice kazaka Aisha Orazbayeva si sta distinguendo nel panorama internazionale per l’abilità nello spaziare tra repertorio barocco e contemporaneo con interpretazioni originali e un approccio fresco, trasversale e approfondito. Orazbayeva si muove con disinvoltura tra Telemann e Salvatore Sciarrino, frequentando la musica sperimentale ma anche i grandi templi della musica contemporanea accademica (è stata tutor di violino ai Ferienkurse di Darmstadt del 2021 e ha tenuto una masterclass di violino alla Royal Academy of Music di Londra nell’aprile di quest’anno). Aisha Orazbayeva suona anche in due importanti ensemble di musica contemporanea, che sono il PlusMinus di Londra e Ictus Ensemble di Bruxelles.
Naomi Sato è una multistrumentista giapponese residente a Parigi. È nota soprattutto come suonatrice di shō, che ha studiato con Ko Ishikawa alla Tokyo National University of Fine Arts and Music. Oltre allo shō, Sato suona anche sassofono e viola.
Gender Theory è un contenitore inclusivo che mette al centro diversità, fluidità e rottura delle convenzioni.
Gender Theory non è solo una playlist di lavori sonori ma è anche uno spazio per le parole: quando possibile, il podcast ospiterà interviste con artistə e curatorə che si interrogano su queste tematiche.