Gender Theory #1 (Mary Jane Leach + Julius Eastman)
Qui lo stream della puntata.
Mary Jane Leach (1949) è una compositrice e interprete americana attiva dagli anni Settanta. Come dichiara lei stessa, la sua musica “rivela un fascino per la fisicità del suono, le sue proprietà acustiche e come questi fattori interagiscono con lo spazio”. In molti suoi lavori l’interesse è posto alla creazione di un ambiente sonoro etereo ma immersivo attraverso combinazioni, interferenze tonali e un utilizzo raffinatissimo delle potenzialità dei fenomeni acustici naturali.
Proprio a Leach si deve la riscoperta dell’opera del compositore e interprete afroamericano Julius Eastman (1940-1990), caduto nell’oblio già prima della sua tragica scomparsa. L’intenso e difficoltoso lavoro di ricerca sull’opera di Eastman – molte delle sue partiture erano scomparse o andate distrutte – è raccolto nel volume “Gay Guerrilla: Julius Eastman and His Music” (Boydell & Brewer, University of Rochester Press, 2015), co-curato da Leach insieme a Renée Levine Packer. Da allora, la musica di Eastman ha iniziato a essere eseguita e seguita con un interesse sempre crescente, fino a diventare un vero e proprio caso nella scena della musica classica contemporanea internazionale.
Nelle parole del compositore e critico Kyle Gann, Eastman “fu uno dei primi compositori a iniziare a stravolgere il minimalismo in una nuova direzione. Era afroamericano, era gay, era schietto, era politico. Eastman aveva una teoria sulla ‘musica organica’ per la quale ogni nuova sezione della frase musicale conteneva tutte le precedenti parti o frasi. In pratica si trattava di una sorta di processo additivo, in cui si aggiungevano nuovi ostinati a quelli vecchi, che gradualmente si perdevano” (American Composer, Chamber Music Magazine, 2009).
Playlist
Julius Eastman – Prelude To The Holy Presence Of Joan d’Arc
Julius Eastman – The Holy Presence Of Joan D’Arc
Mary Jane Leach – 4BC
Mary Jane Leach – Green Mountain Madrigals
Gender Theory è un contenitore inclusivo che mette al centro diversità, fluidità e rottura delle convenzioni.
Gender Theory non è solo una playlist di lavori sonori ma è anche uno spazio per le parole: quando possibile, il podcast ospiterà interviste con artistə e curatorə che si interrogano su queste tematiche.