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GATECREEPER, Sonoran Depravation

I Gatecreeper di Tucson, Arizona, sono un gruppo piuttosto giovane. Dopo alcuni singoli sono stati direttamente prelevati da Relapse e proiettati verso una conseguente ventura notorietà. Quantomeno questo è quello che ci si aspetta quando a spingere è un’etichetta di così grosso calibro. La domanda nasce, così, spontanea: nell’affollamento soffocante della scena death metal vecchia scuola, riusciranno i Gatecreeper a farsi notare anche per meriti propri? Proviamo a dare una risposta. Innanzitutto non si può non notare come un gruppo dal retroterra più hardcore che metal abbia in realtà studiato alla perfezione la lezione della vecchia scuola svedese. Sia nei suoni (HM-2 al massimo per capirsi), sia nei riff. La produzione è “enorme” e – nonostante suoni di batteria un po’ artificiosi – globalmente si può affermare che l’effetto macigno è garantito. Di certo il budget di una grossa etichetta gioca a favore in questo specifico campo. Anche perché con un disco meno prodotto si sarebbe perso gran parte dell’impatto dovuto all’indulgere spesso su monolitici tempi medio-lenti che, a volte, tendono a trascinarsi in maniera un po’ troppo faticosa. In questo senso non aiuta nemmeno la voce che, oltre a possedere un timbro un po’ anonimo, è anche piuttosto affogata nel mix. Non mi sento di evidenziare altre particolarità, latita un po’ piuttosto quel carattere che, invece, mostrano i recentemente recensiti Usurpress, tanto per fare un esempio restando in campo swedish death metal. L’onda d’urto generale riesce però a ovviare alle lacune e in certi frangenti non sono riuscito ad esimermi dallo scuotere sensibilmente la testa, vedi il finale di “Lost Forever”. Mi aspetto un eccellente prossimo disco.

Tracklist

01. Craving Flesh
02. Sterilized
03. Desperation
04. Rotting as One
05. Stronghold
06. Patriarchal Grip
07. Lost Forever
08. Flamethrower
09. Grotesque Operations