GARALIYA, Ventricle Replicants
La musica di Andrea Belloni e Michelangelo Roberti sta benissimo nel catalogo Kvitnu degli ucraini Zavoloka e Dmytro Fedorenko (per la cronaca, i due da qualche tempo si sono trasferiti in Austria). Questo Ventricle Replicants è il loro terzo parto, dopo l’esordio omonimo per la loro Morte Records, e Reforge, raccolta di remix per, nell’ordine: Lento, Obake, Inferno, Mombu, OvO, MoRkObOt (ovviamente!) e Ufomammut. Tracciate le coordinate storiche, non mi resta che provare a descrivere quella che è una proposta per niente facile da comprendere e assimilare, visto che i due sono abili nella manipolazione delle ritmiche fino a renderle un qualcosa di estremamente astratto e rigoroso, mai ammiccante: l’apertura cervellotica di “Ventricle”, l’incedere asfissiante della notevole “Z – Clones”, i sussulti e i crash digitali della rovinosa “Serpenter”. Addirittura nella conclusiva “Replicants” se ne escono fuori con una prova anfetaminica (ancor più aliena dei restanti pezzi) non tanto distante da certa techno venata di industrial marziale (più livelli di ritmo si rincorrono senza sosta), e non potrebbe essere altrimenti dato il titolo dell’album. I Garaliya dimostrano coraggio, ma allo stesso tempo credo sappiano che una proposta simile possa finire con facilità in un solipsismo stilistico somigliante a un vicolo cieco. Non a caso Ventricle Replicants è pubblicazione breve che va dritta al punto e chissà cosa dobbiamo aspettarci in futuro.