GAB DE LA VEGA, Songs Of Existence
Gab De La Vega, voce degli Smashrooms, imbraccia una chitarra acustica e si racconta senza rete. Si parla di vita quotidiana, animalismo, società e idee senza andare mai troppo sopra le righe e con quel mood ricco di melodie malinconiche che arrivano dritte all’ascoltatore (tipico delle vecchie canzoni di protesta). Siamo quasi vicini a dei racconti attorno al fuoco o a dei fine serata tra amici, quando i più sono andati e si rimane tra i classici pochi ma buoni. Il gioco è rischioso, basta poco per scivolare nella noia o nel cliché, ma Gab riesce a colpire nel segno grazie a una scrittura coinvolgente e una voce da affabulatore, trasmette la sua passione e si capisce che parla di cose che ha a cuore, con semplicità e schiettezza. In fondo, nel periodo dei cantautori dismessi ma cool, un po’ sciatti ma con gusto, fa piacere incontrare una persona che non entrerà mai nel giro giusto perché non ha paura di palesarsi per quello che è: uno vero, uno che viene dalla scena hardcore e che nella stessa continua a muoversi anche quando canta con al chitarra a tracolla, perché è intriso fino al midollo di quell’attitudine forse un po’ retrò di chi ancora si nutre di principi, ideologie (ormai quasi una parolaccia) e lotte (roba da vetero-comunisti). Sarà per questo che bastano pochi accordi per entrare in sintonia e appassionarsi alle piccole storie di Songs Of Existence, a tratti sussurrate, altre volte scandite ad alta voce, mai però urlate o sgraziate, eppure non per questo meno efficaci o incisive.
can’t you see – this is me
you call it resistance – I just want to exist