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Fuzz Orchestra al Glue, la gallery

Fuzz Orchestra

Questo sabato sera nebbioso ad Ancona c’è un solo nome nel cartellone del Glue-Lab: i Fuzz Orchestra non hanno bisogno di band d’apertura. Un piccolo manipolo di gente è in trepida attesa. Si chiacchiera e si beve qualcosa, aspettando che il locale si riempia per bene e il trio possa dare inizio alle sperimentazioni musicali.

Ci provano le verifiche delle tessere Arci da parte della polizia a far ritardare l’evento: è ormai mezzanotte quando i tre inondano di noise rock la sala concerti strapiena. L’attesa e i controlli non hanno raffreddato l’atmosfera, anzi, l’energia tra il pubblico e il palco è esplosiva.

I riff sgorgano rabbiosi e selvaggi dalla Diavoletto di Luca Ciffo. Un kick più grande del palco amplifica la potenza di Paolo Mongardi alla batteria, che alterna ritmi psichedelici e tribali, momenti di epicità quasi doom ed esplosioni di violenza metal. Fabio Fiè Ferrario si destreggia tra l’ammasso creato da cavi, tastiera, mixer, mangianastri, campionatore e giradischi. I vinili volano per terra e si susseguono la voce di Gian Maria Volontè, citazioni pasoliniane e sample di vecchi capolavori del cinema italiano.

Solo un’ora di musica e poi le luci scendono, ma è un’ora densa di sonorità camaleontiche che affascinano e annichiliscono gli spettatori: ecco i Fuzz Orchestra in concerto.

Testo e foto di Ludovica Galeazzi.