FULL OF HELL and ANDREW NOLAN, Scraping The Divine

Andrew Nolan (forse qualcuno conosce gli Endless Blockade) è uno di quei noisenik iperunderground/iperprolifici a cui è difficile stare dietro, un po’ come ai Full Of Hell, una band estrema molto in vista negli ultimi anni. Sul suo blog Nolan racconta di aver lavorato in più occasioni coi Full Of Hell: i suoi Column Of Heaven in tour con loro nel 2014, bassista per una data canadese, voce ospite nella canzone “Ashen Mesh” (2017), remix di “Trumpeting Ecstasy” (2017), split 7” Full of Hell/ Intensive Care (2018), elettronica dal vivo per cinque show (2024). Sono amici, insomma, anche perché hanno tutti una visione delle cose molto trasversale: i generi esistono, ma sono in continua osmosi tra di loro, specie quelli estremi e soprattutto grind, noise e industrial. Scraping The Divine è la concretizzazione di questa filosofia: il passo non è sempre frenetico come nel grindcore, anche se ci sono accelerazioni devastanti che scaricano la tensione accumulata utilizzando ritmiche meccaniche/meccanizzate, loop brucianti, voci tormentate, distorte da effetti che le rendono ancora più assassine. L’influenza dei Godflesh è chiara, soprattutto in brani come “Sphere Of Saturn”, dove proprio Justin K Broadrick è chiamato a rifare se stesso, e “Irradiated Sands”, che si apre con un riff che rimanda direttamente a “Like Rats”.

Completano il quadro: testi consciamente iperminimali e nichilisti, una copertina splendida di Savage Pencil, il cui stile primitivo e caotico rispecchia il suono di questa collaborazione. Spero che proseguano tutti quanti a suonare insieme. Sorpresa finale del 2024.