FRANZ ROSATI, Black Body Radiation [+full album stream]
Franz Rosati, sound e visual artist romano, torna a distanza di un anno e mezzo dall’ottimo Ruins, questa volta per l’etichetta Manyfeetunder, che lo pubblica per la sua serie di uscite fisiche (di base sarebbe una net label), terzo dopo AV-K e Gianluca Favaron. Parlando di lui, più o meno ho sempre sottolineato come riesca a usare in maniera intelligente i suoi istinti omicidi e anche questa volta devo ripetermi. Assorbe tanti spunti attuali provenienti dalla musica elettronica (e non solo) e a ogni disco affina questa capacità di colpire e ferire in modo mai troppo ottuso, preoccupandosi di restare avvincente. In Black Body Radiation, ad esempio, c’è la spietatezza delle esplosioni di “Strain Tension”, che è un po’ la miglior semplificazione del suo modo di agire, perché lui non ti prende a calci in faccia tutto il tempo, ma aspetta a rifarlo non appena tu credi di poterti rialzare. Questo non toglie anche la capacità di esprimersi diversamente, pur calando tutto in un contesto “noise”: in questo caso, “Quintessence”, col pianoforte sepolto sotto l’elettricità, è il pezzo giusto da ascoltare per farsi un’idea di quello che scrivo (Tim Hecker secondo Franz Rosati, in pratica).
Black Body Radiation è cupo, freddo e bruciante allo stesso tempo, tagliente e d’impatto. Non so bene perché non si riesca a far girare un po’ di più il lavoro di Rosati, secondo me in Nord Europa forse non impazzirebbero o gli farebbero monumenti equestri, ma i suoi cd se li terrebbero tranquillamente in casa assieme alle varie cose raster-noton, no?