FRANCK VIGROUX, Totem
Franck Vigroux ci procura una nuova dose di elettronica radicale, questa volta tramite Aesthetical, sorellina della Cyclic Law.
Per me, che grazie a quest’hobby lo seguo dall’inizio, è come ritrovarmi al bar sotto casa con un buon amico. Per gli altri riassumo: sound analogico ormai caratteristico, che deriva ma si è anche in qualche modo emancipato da Pan Sonic e Vainio solista: elettricità bruciante, buio da film di fantascienza, sensazione che stia per accadere la catastrofe. Direi che, diversamente dal passato, Franck a questo giro assalta di meno (se volete capire cosa intendo, l’esempio su questo disco è “Télévision”), anche se non mancano momenti in cui i suoi pezzi sono così pervasivi e fisici da poter essere affrontati solo da chi segue rigide diete a base di rumore: l’iniziale “Tropiques”, per dirne una, il suono di un incidente stradale tragico e violento, non quello un po’ da cartone animato della copertina. In generale, però, è come se grazie a Totem si vedesse meglio anche la capacità del francese di creare atmosfere, disegnare spazi grandi e profondi con poche pennellate soniche: “Frontières” e “Diaphane”, quest’ultima molto cinematografica, sono buone dimostrazioni di quello che intendo e alzano il livello del disco in extremis. Ancora una volta bene: se dovessi dare un consiglio a Vigroux, gli chiederei iniettare qualche novità più grossa nei suoi pezzi prima che si cominci a dire che sfrutta troppo i suoi vecchi cliché.