FRANCK VIGROUX, Atotal
Su questo sito per presentare Franck Vigroux basta un link. Bellissima copertina in tempo di confinamenti, e non è la prima volta che questo tipo di rappresentazione compare in un suo disco, come se lui avesse intuito già anni fa che qualcosa stava per succedere. La firma è sempre riconoscibile, pure troppo aggiungerebbe qualcuno: anche se qui non mancano divagazioni come “Perdu”, che sembra uscita da Vangelis/Blade Runner, oppure “Pipe” (Kali Malone stai attenta), siamo sempre di fronte a qualcosa di pansonico che ogni tanto ha un tiro quasi rock, quindi, per traslato, a un mix tra Mika Vainio, Ilpo Väisänen e… Trent Reznor, basta sentire “Swinging Total”, “Communication” o “Paranoia” (assai zarra, ma è un complimento), però con suoni elettronici che ormai sono riconoscibili al 100% come suoni à la Franck Vigroux. Il disco è buono: se già vi piace lui potete comprarvelo; se siete incuriositi da lui, magari cominciate da Rapport Sur Le Désordre o Centaure.