FRANCESCO LURGO, Sleep Together Folded Like Origami
Se il lockdown a un certo punto ha scatenato dischi come Fire di The Bug, reazione festaiola al confinamento, inevitabilmente ha propiziato molti lavori intimisti e riflessivi come Sleep Together Folded Like Origami di Francesco Lurgo (ex Fleur). Il disco è molto curato nei suoni: le parti che in modo pigro possiamo definire elettroniche si mescolano con gli strumenti fino a che non si distingue più un ingrediente dall’altro. Come nel caso dei Fleur, si parla di post-rock che si fa ambient, di Kranky e in questo caso, direi, di colonne sonore (penso a “The Great Mystery”, che sembra la descrizione visiva di un’alba o di un risveglio). Sleep Together Folded Like Origami è emotivo (la title-track, tanto per darmi ragione da solo subito, i “pieni” tim-hecker-iani di “I Am Already Far Away”), malinconico (il meriggiare pallidi e assorti di “Quiet The Chaos”), ma in grado a volte di aprirsi di fronte alla luce (il senso di meraviglia che trasmette “One Moment Before The Shipwreck”). Non ho idea di come nel 2022 qualcuno possa riuscire a soffermarsi su di un album di cui non sa nulla in mezzo a una marea di album di cui non sa nulla, ma forse il titolo molto bello arresterà lo scrolling nervoso che affligge un po’ tutti noi.