FRANCESCO GREGORETTI, Solid Layers, Deafening Shapes
Ci siamo già occupati di Francesco Gregoretti, batterista di Grizzly/Strongly/Oddly Imploded, One Starving Day e – nel loro nuovo disco – Architeuthis Rex, tanto per dare qualche coordinata. Solid Layers, Deafening Shapes è il suo album solista, che esce per la Toxo Records del suo concittadino SEC_, col quale ha suonato insieme in studio e sul palco. Lo abbiamo anche intervistato durante il nostro viaggio impossibile nella galassia underground napoletana, capendo come intenda disegnare un suo percorso originale. Per quanto riguarda la mia esperienza di ascoltatore, mi viene spontaneo accostarlo a “percussionisti espansi” come Steven Hess, Frank Rosaly e Andrea Belfi (vorrei aggiungere anche Stefano Giust): ciascuno di essi “conosce” il proprio strumento a suo modo, esplorandone le proprietà acustiche al di là di qualsiasi ortodossia, trasformandolo in una sorgente di suono che gli permette di realizzare in autonomia degli album con una componente ambient e noise, senza l’aiuto di altri musicisti, ma eventualmente con quello di altri oggetti, dei feedback e di effettistica.
Due i pezzi messi in rete per creare curiosità: “Circling Menace”, per la quale è stato realizzato un video, è in primis un drone cupissimo che ara il pavimento, sul quale Gregoretti stratifica altri suoni cavernosi e in alcuni passaggi, per contrasto e per creare una sorta di suspense, il suono dei piatti della batteria; il senso di “menace” si trova anche in “The Prism Of The Minute”, altra traccia che si posiziona su basse frequenze che sposterebbero interi continenti e che si fa sempre più pericolosa con il passare del tempo, man mano che Gregoretti aggiunge parti alla base iniziale e la trasforma in qualcosa di più noise. Io vorrei nominare anche l’iniziale “Cosmic Ziggurat”: sarà per il titolo, sarà il ciclico riproporsi di una vibrazione acuminata e cristallina o il modo solenne e rituale col quale lui colpisce le pelli, ma l’idea è proprio quella di trovarsi dentro un edificio sacro durante chissà quale cerimonia.
Trattasi di disco che dev’essere lasciato crescere (e che dovreste proprio lasciar crescere).
Tracklist
01. Cosmic Ziggurat
02. Ring-Around-The-Rosey
03. Uproar Among The Gods
04. Faithful Walking Stick
05. Suspended Solids
06. The Prism Of The Minute
07. Nerves Of A Harp
08. Movement In Nests
09. Circling Menace
10. Unrestrained Activity