FRANCESCO FORGES, Micro Strayhorn
Fabrizio Testa, boss di Musicacruda, s’è messo in testa (ops!) di pubblicare cose “laterali”, poco etichettabili e pure piuttosto complicate. Come quest’omaggio-reinterpretazione di una figura ormai mitologica come Billy Strayhorn, stretto collaboratore di Duke Ellington e in tutta evidenza dolce ossessione per Francesco Forges, già dietro alla band One More Language, che non a caso aveva fatto uscire un album per Musicacruda. Con dieci brani sapidamente ri-arrangiati egli tira fuori un lavoro per niente facile, va sottolineato, aiutato da musicisti di comprovata esperienza operanti nell’area jazz del milanese, credo frequentata dallo stesso Testa, e riesce a farci rivivere quelle particolari ed eleganti idee di composizione (ci piazza pure un suo inedito che rimane sempre in tema, “Je Suis Aussi Pauvre Qu’Un Rat D’Eglise”) nonostante l’odore di riproposizione fedele sia dietro l’angolo, qualcosa che aleggia un po’ su tutto l’album e forse non potrebbe essere altrimenti. Cosa rimane quindi all’ascoltatore? Delle suggestioni e di certo un appassionato svolgimento dei temi che rimane pervicacemente ammantato di mistero, magica ad esempio è “Johnny Come Lately”,e non è poco… Per chi vuole farsi un viaggio in disparte, intendo lontano dalle solite pubblicazioni di pezzi “originali”.