“Forlì Open Music – D’Istante” torna all’aperto con due giorni di concerti live
Riceviamo da Area Sismica e pubblichiamo.
Confermate le date della quinta edizione del festival dedicato a differenti linguaggi sonori, con l’omaggio al geniale compositore Claude Debussy, le prime assolute di Riccardo Nova, Stefano Scodanibbio e Michael Pisaru-Liu, e le improvvisazioni di Fabrizio Ottaviucci, Elio Martusciello e Alexander Hawkins.
Ingresso libero.
Saranno applicati i protocolli antiCovid in vigore in quel momento.
Torna all’aperto e in presenza la quinta edizione del Forlì Open Music (FOM), sabato 26 e domenica 27 giugno, nella splendida cornice dell’Arena San Domenico di Forlì.
Slittata dalle tradizionali date autunnali a giugno, la rassegna riparte in sicurezza con tutti gli artisti già annunciati per il 2020. Solo due gli appuntamenti cancellati: la conversazione/concerto Fabrizio Ottaviucci e la conduction di Elio Martusciello con gli studenti degli istituti musicali forlivesi. L’evento si avvia a celebrare il suo primo lustro di vita con un curriculum impressionante alle spalle (dalle prime esecuzioni assolute commissionate per l’occasione, come “The Forlì Scores”, composta ed eseguita in prima assoluta dal grande Rob Mazurek, ai progetti speciali come Open Border, appositamente commissionato a due esponenti tra i più rilevanti della musica contemporanea, Gianni Trovalusci e Luigi Ceccarelli, e a due dei più noti rappresentanti della musica jazz attuale, Hamid Drake e Ken Vandermark, e documentato in un lp uscito nel 2020).
“D’Istante” rimane la parola d’ordine di questa nuova edizione che legherà i diversi concerti attraversando i linguaggi musicali più svariati, dalla tradizione al presente, con l’omaggio a Claude Debussy, geniale innovatore del linguaggio musicale occidentale, e le prime assolute di tre grandi autori della scena contemporanea, Riccardo Nova, Michael Pisaru-Liu e Stefano Scodanibbio, nelle interpretazioni di musicisti di caratura internazionale quali Manuel Zurria, Enrico Malatesta e il Sidera Saxophone Quartet.
Uscendo dal territorio nazionale, troveranno spazio pagine aperte e sperimentali di Jacob TV eseguite intensamente dal duo Dillon – Torquati che porterà anche un brano del maestro improvvisatore Giacinto Scelsi, e del compositore minimalista lituano Ricardas Kabelis, nell’interpretazione di Zurria.
Con l’elettronica di Elio Martusciello e il pianoforte di diversa provenienza rappresentato da Fabrizio Ottaviucci e Alexander Hawkins il programma sconfinerà nell’improvvisazione totale, esplorando ed esprimendo in estemporanea e da diversi punti di vista il pensiero artistico dell’oggi.
Completa il tutto la mostra personale del fotografo Pietro Bandini che sarà allestita negli spazi all’aperto dell’Arena San Domenico.
I concerti di quest’edizione di Forlì Open Music, ciascuno della durata di 30 minuti, saranno a ingresso gratuito. L’evento si svolgerà in sicurezza, nel totale rispetto delle normative e dei protocolli anti-Covid che saranno in vigore in quel periodo. Prossimamente saranno comunicati ulteriori dettagli rispetto alle modalità di partecipazione.
La quinta edizione di Forlì Open Music è organizzata da Area Sismica in collaborazione con il Comune di Forlì e i Musei di San Domenico e il sostegno della Regione Emilia Romagna, del MiBAC e della Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì.
È possibile sostenere le attività di Area Sismica attraverso Art Bonus, misura che consente un credito di imposta del 65% per erogazioni liberali a sostegno della cultura e dello spettacolo, oppure destinando il proprio 5 x 1000 e/o 2 x 1000 attraverso la dichiarazione dei redditi.
Il programma
Gli orari dei concerti sono indicativi, saranno definiti in accordo con le disposizioni ministeriali antiCovid in vigore in quel momento.
Entrando nel dettaglio del calendario, l’apertura – sabato 26 giugno, ore 20.30 – è affidata a due straordinari musicisti che non hanno bisogno di molte presentazioni, Francesco Dillon, violoncello, ed Emanuele Torquati, pianoforte. Insieme dal 2007, hanno suonato presso i più importanti Festival cameristici in Europa, Stati Uniti e Argentina collaborando anche con Orchestre prestigiose quali l’Orchestra Sinfonia Nazionale della RAI di Torino, la Lithuanian National Symphony Orchestra e l’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano. Particolarmente interessati all’esecuzione di importanti opere contemporanee, come testimoniano svariate prime esecuzioni assolute ed il lavoro svolto con compositori, tra gli altri, del calibro di Jonathan Harvey, Kaija Saariaho, Toshio Hosokawa e Thomas Larcher, a Forlì porteranno i brani di due grandi autori della musica contemporanea internazionale, Giacinto Scelsi con “To the Master”, e Jacob TV con “May this bliss never end”, insieme alla Sonata per violoncello e pianoforte di Claude Debussy, brano del 1915 in cui l’esplorazione del suono assume tratti di grande modernità.
Protagonista del secondo concerto – sabato 26 giugno, ore 21:10 – sarà uno dei flautisti italiani più ricercati che, con le sue contaminazioni con la minimale e elettronica ha rinnovato il concetto di musica per flauto, Manuel Zurria. Instancabile sperimentatore con alle spalle una serie di collaborazioni importanti con compositori leggendari quali Arvo Part, John Cage, Louis Andriessen, Stefano Scodanibbio, Salvatore Sciarrino, Luc Ferrari e tanti altri, presenterà al pubblico del FOM, i lavori di due audaci compositori contemporanei, Mantras 1, in prima assoluta, del milanese Riccardo Nova, e Klano Sutartine n.7 del lituano Ricardas Kabelis, e sempre nell’ambito dell’omaggio a Claude Debussy, Syrinx, celebre assolo per flauto che testimonia il grande fascino esercitato da questo strumento sul compositore francese.
A seguire – sabato 26 giugno, ore 21:50 – l’improvvisazione di piano solo di Fabrizio Ottaviucci, tra i massimi protagonisti della musica contemporanea, noto per le sue prestigiose e durature collaborazioni con maestri del calibro di Markus Stockhausen e Stefano Scodanibbio, e per le sue interpretazioni di Stockhausen, Cage, Riley e Scelsi, col quale lavorò direttamente. Pianista eclettico, Ottaviucci unisce alla prassi interpretativa quella compositiva, spostandosi dalla musica minimalista a quella seriale, dodecafonica e aleatoria. Con una brillante carriera, ha tenuto centinaia di concerti nelle maggiori città italiane e tedesche, con tournée in Spagna, Austria, Inghilterra, Polonia, Messico, Stati Uniti, Canada e India, ed è stato più volte invitato in prestigiosi festival come il Festival Pontino, Milano Musica, Rassegna Nuova Musica Macerata, Ravenna Festival, Festival Cervantino Messico, Angelica Bologna, Biennale Venezia, Musica d’hoy Madrid e tanti altri.
La prima serata si chiude – sabato 26 giugno, ore 22:30 – con l’’improvvisazione elettronica ed elettroacustica di Elio Martusciello, un improvvisatore radicale che opera dal vivo con live-electronics. La sua estetica musicale deriva essenzialmente dall’arte acusmatica, ma compone anche per strumenti e live electronics, operando inoltre nell’ambito dell’installazione d’arte, dei multimedia, delle arti visive e dell’improvvisazione elettroacustica. Attualmente insegna Musica Elettronica al Conservatorio di Napoli ed è membro fondatore del gruppo italiano di improvvisazione elettroacustica Ossatura. Ha collaborato con tantissimi grandi artisti, tra cui Mike Cooper, Natasha Barrett, Alvin Curran, Iancu Dumitrescu, Tim Hodgkinson, Z’EV, Dieb13 e Michel Doneda.
Per la seconda e ultima giornata del Forlì Open Music 2021 – domenica 27 giugno, ore 20:30 – si apre con un altro incredibile artista, Enrico Malatesta, percussionista e ricercatore sonoro, basato a Cesena, molto attivo in ambiti sperimentali tra musica, performance e intervento site-specific, che eseguirà in prima assoluta “Melody”, nuovissimo brano di Michael Pisaru-Liu, il noto esponente del collettivo di compositori di Wandelweiser che avrebbe dovuto partecipare a FOM ma che per le note cause legate alla pandemia ha dovuto rinunciare, e che ha composto il brano pensando proprio al musicista cesenate a cui il pezzo è dedicato.
Si prosegue – domenica 27 giugno, ore 21:10 – con uno tra i più importanti e apprezzati pianisti del panorama musicale attuale, che da più di venti anni si dedica allo studio e alla diffusione dei linguaggi musicali contemporanei. È Ciro Longobardi, finalista e miglior pianista presso il Concorso Gaudeamus Interpreters 1994 di Rotterdam, Kranichsteiner Musikpreis nell’ambito dei 37° Ferienkurse di Darmstadt, e vincitore di altri prestigiosi premi nel corso della sua carriera che lo ha visto suonare per le più importanti rassegne musicali in Italia e all’estero. Attivo sia come solista che come camerista, oltre che in progetti multimediali e d’improvvisazione, qui a Forlì si esibirà con una performance di piano solo eseguendo le “… sofferte onde serene…” per pianoforte e nastro magnetico di Luigi Nono, L’Alouette Lulu dal catalogo di musica ornitologica per pianoforte di Olivier Messiaen e le Estampes di Claude Debussy, raccolta di tre pezzi per pianoforte che ricordano paesi lontani che il musicista francese avrebbe voluto visitare.
A seguire – domenica 27 giugno, ore 21:50 – le opere di un altro dei massimi esponenti della musica contemporanea italiana, Stefano Scodanibbio, nelle interpretazioni del Sidera Saxophone Quartet, formato da Gianpaolo Antongirolami al sax soprano, Michele Selva al sax alto, Michele Bianchini al sax tenore e Daniele Berdini al sax baritono. Di recente costituzione, anche se i suoi membri sono tra i più attivi e rappresentativi nel panorama italiano contemporaneo, il Sidera Quartet nasce con lo scopo di arricchire e divulgare il repertorio contemporaneo e sperimentale, partendo dalle opere storiche fino alle nuove con particolare attenzione alla musica elettroacustica. Per l’occasione suoneranno due pezzi di Scodanibbio, “Plaza” (in prima esecuzione assoluta) e “Lucida Sidera”, e Animé et très décidé da Quatuor op. 10, brano con cui si chiude l’omaggio del festival a Claude Debussy.
Il finale – domenica 27 giugno, ore 22:30 – è affidato all’improvvisazione totale di un altro grandissimo artista, uno dei più brillanti e dinamici esponenti delle giovani generazioni del jazz europeo, impegnato in una quantità di progetti propri e di collaborazioni, Alexander Hawkins. Oltre a guidare formazioni proprie, Hawkins è da anni il pianista regolare dei gruppi del leggendario batterista sudafricano Louis Moholo e della band europea del decano dell’ethio-jazz Mulatu Astatke, collabora regolarmente con un caposcuola dell’improvvisazione radicale come il sassofonista Evan Parker. Pur essendo un musicista molto richiesto, per la sua bravura e versatilità, Hawkins è dotato di un suo mondo poetico molto forte. A questo raffinato pianista inglese sarà affidata la chiusura della quinta edizione del FOM all’insegna dell’improvvisazione più libera.
La mostra fotografica: Pietro Bandini
Durante la due giorni di Forlì Open Music, sarà possibile visitare la mostra personale del fotografo Pietro Bandini, allestita negli spazi all’aperto dell’Arena San Domenico. Esploratore in modo sensibile di mondi diversi, dal 1996 fotografo ufficiale del Parma Jazz Frontiere Festival, Bandini vive e sperimenta attorno a Parma, dedicandosi alla fotografia, musica e arti visive. Collaboratore per anni della rivista Jazzit e del Festival Internazionale della Chitarra Niccolò Paganini, nel 2004 diventa socio fondatore dell’agenzia fotografica di cultura e spettacolo Phocus Agency. La sua personale ricerca dell’immagine, alimentata nel tempo da numerosi workshop fotografici con esponenti italiani e internazionali della fotografia di spettacolo, tende sempre a privilegiare l’aspetto umano e quello emozionale. Segue e documenta numerosi festival ed eventi musicali in vari paesi europei e prende parte a diverse esposizioni personali e collettive. Le sue fotografie sono raccolte nei volumi fotografici “Zone” (2004) e “The book is on the table” (2008). Senza considerare tutti quelli che devono ancora essere fatti. Bianco e nero, nero e bianco sono i protagonisti della mostra: fotografia analogica su pellicola in bianco e nero.