FLOS, Songs/Signs
Flos è un progetto di Stefano Castagna e Luca Formentini nato nel 2011, operante attraverso strumenti autocostruiti nell’unione di improvvisazione, elaborazione elettronica ed elementi acustici. Al duo si avvicinano diversi ospiti ed amici, dando al primo disco (Songs) caratteri e timbri molto differenti. Laurie Amat, Gian Pietro Chiesa e Steve Piccolo alle voci colorano il disegno coi loro interventi che paiono giochi tra Pascal Comelade, Tuxedomoon e certe cose più rade dei Tortoise. Mari placidi, ma anche terree interpretazioni in “File it Away”. Colpiscono più gli screzi che gli ambienti ed il dosaggio fra le due ottiche crea qualcosa fuori dal tempo.
Dopo le canzoni i segni: l’inizio è maggiormente dilatato, come se gli strumenti di Stefano e Luca volessero andare a colmare gli spigoli del primo disco, garantendo una levigatura al nostro orizzonte. Ambienti morbidi, quasi gommosi, senza crepa alcuna, un immenso paesaggio cangiante che a un tratto ribolle di percussioni e granuli, lanciato in un orizzonte psichedelico. C’è molto in Signs: forme acquatiche di dub, parlottii tesi dietro la coltre di suono, turbamenti cosmici, micro-suoni e ondeggiamenti, dinamismo in piccole dosi e varietà. A tratti pare di muoversi quelle bottiglie dentro le quali sono stati riprodotti ambienti naturali in miniatura: come demiurghi Stefano e Luca armeggiano, dando vita, pace, stress al piccolo mondo dal quale ascoltiamo la loro opera. Terminati i suoni non ci resta che attendere, sperando il resto possa in qualche modo continuare.