FLATS, Better Living
Heavy rock anacronistico.
Strana creatura questi londinesi Flats. Sono in quattro e fanno un gran bordello con le chitarre. La voce è sempre in primo piano urla che è un piacere, e si capisce subito una cosa: i ragazzi amano il punk ed il metal. Tutto Better Living è un continuo stiracchiare la materia (conosciuta a menadito, e si sente), tra spinte assurdiste con la chitarra velocissima e quella voce in yer face che sembra ti stia sputando in faccia la propria rabbia. Dichiarano di amare Crass, Black Sabbath, Napalm Death e compagnia, si cimentano addirittura nella “Crucifixion” dei leggendari Hellhammer. Premesse ottime, non c’è che dire, eppure c’è qualcosa che non quadra, o almeno permangono dei dubbi. Sostanzialmente non danno la sensazione di avere da dire chissà cosa al mondo intero, tanto che ci viene il sospetto che si nasconda sottotraccia soltanto una voglia di esaudire i gusti estremi degli adolescenti più annoiati (immaginatevi un hipster che fa il figo davanti agli amici con in mano una copia dello score di Gummo e il rossetto in tasca, insomma come una versione glam di cose in genere più estreme). La nostra, sia chiaro, è più di una fugace sensazione (per carità niente di male in quello che vogliono esprimere i musicisti), avallata dal fatto che in tempi come questi, certe volte, riesce davvero difficile distinguere le cose buone da quelle decisamente meno.
I Flats cavalcano con astuzia sopra questi concetti; o magari siamo noi che apparteniamo ad un’altra generazione e facciamo fatica ad apprezzare un progetto come il loro, sì affascinante, ma piuttosto confuso. Forse stiamo solo invecchiando, e non capiamo quello che sta succedendo attorno. Problematico.
Tracklist
01. Foxtrot
02. Tango
03. Shuffle
04. Country
05. Frostbite
06. Fast
07. Slam
08. Crucifixion
09. Moonwalk
10. Macabre Unit
11. Buzz
12. Mambo