FIRE!, The Hands
Fire! mette insieme l’ipertrofico sassofonista Mats Gustafsson – uno che chissà se la mattina ha il tempo di pettinarsi, considerata la quantità di lavoro che chiede a se stesso – con il batterista Andreas Werliin, metà di Wildbirds & Peacedrums e Johan Berthling, bassista nei Tape e cofondatore di Häpna.
Fin dal primo disco (uscito nel 2009, come sempre sarà, per Rune Grammofon) era già in nuce l’intento dei tre di rimaneggiare il cliché tipicamente rock del power trio per portarlo su altri territori. Sul finire degli anni Sessanta gruppi come Cream, Jimi Hendrix Experience o Blue Cheer presero a scompaginare la grammatica del rock attraverso line up snelle, capaci però di una grossa mole di suono, sporcando il già sentito con pesanti venature blues e schizzi di acido: con The Hands il riferimento a quella stagione musicale e a quel modo di suonare è più forte che mai. Il sax di Gustafsson interviene a guastare le geometrie perfette della sezione ritmica, partecipando al culto del riff inscenato dai due compari e nel momento opportuno sganciandosene per lasciarsi andare al consueto repertorio di barriti, latrati e borborigmi. Inserite nei brani, disseminate qua e là, troviamo tutta una serie di clip audio, fra cui la registrazione risalente ai primi anni Sessanta, ad opera dei fratelli torinesi Judica Cordiglia appassionati di telecomunicazioni, che apre la traccia due: contiene la richiesta d’aiuto di una cosmonauta russa in difficoltà, per alcuni in un tentativo andato male di viaggio nello spazio, antecedente di molti anni all’impresa di Gagarin, una chicca per appassionati di storia occulta. The Hands si divide fra tracce imperniate su riff sabbathiani, come scolpiti nel granito, che mettono da subito in moto l’headbanging, e tracce lente e cadenzate, virate sul blues o sottilmente jazzate e fumose, in cui si apprezza il lato più fisico, viscerale della musica dei tre, le sbavature, il muoversi circospetto del sax fra anfratti di suono, le dita che scorrono sulle corde del basso, i break chiamati ad alta voce, l’esaltazione di gruppo. Non è propriamente un disco rock, ma gronda sudore e cattiveria in quantità.
Tracklist
01. The Hands
02. When Her Lips Collapsed
03. Touches Me With The Tips Of Wonder
04. Washing Your Heart In Filth
05. Up And Down
06. To Shave The Leaves. In Red. In Black.
07. I Guard Her To Rest. Declaring Silence.