FILTH IS ETERNAL, Love is a Lie, Filth is Eternal
Filth Is Eternal è il nuovo nome adottato dai Fucked And Bound, formazione su cui ci siamo soffermati di recente grazie alla ristampa in vinile dell’album Suffrage, un cambio motivato dalla voglia di evolversi e seguito al rinnovo parziale della line up, con l’ingresso del bassista Rah Davis e del batterista Mat Chandler al fianco dei fondatori Brian McClelland (chitarra) e Lisa Mungo (voce). Questo assetto dà la possibilità di adottare una prospettiva diversa dall’iniziale urgenza punk, passando a un approccio più aperto e sfaccettato: così i Filth Is Eternal hanno realizzato un album che riesce ad ampliare la gamma di ingredienti da triturare all’interno di un linguaggio che non ha perso un briciolo della forza d’urto iniziale, né può di certo definirsi addomesticato. Love Is A Lie, Filth Is Eternal appare alla fin fine come la naturale prosecuzione della già interessante intuizione iniziale ed offre all’ascoltatore un blend di hardcore, sludge, noise-rock racchiuso in soli venti minuti (per ben dodici brani). Il risultato è un ottovolante in cui si alternano sfuriate caustiche e momenti in cui la velocità di crociera rallenta per dare maggiore spazio al groove, il tutto al servizio dei testi di Lisa Mungo, vera mattatrice della scena grazie a una voce graffiante e a contempo espressiva, in grado di passare attraverso differenti umori e differenti intensità a seconda del contesto sonoro in cui si trova a muovere. Perché una delle caratteristiche delle nuove composizioni è proprio il riuscire a condensare all’interno di un lasso di tempo compresso al di sotto dei due minuti composizioni complete e ricche di sfaccettature, ciascuna dotata di una propria personalità e in grado di risultare persino “orecchiabili”. Eccezione alla regola in fatto di lunghezza, la conclusiva “Filth Is Eternal” con i suoi quattro minuti, un compendio di ciò che è oggi e di ciò che potrebbe succedere in futuro, data la naturale propensione della band a progredire e non fossilizzarsi sui risultati raggiunti, considerati più come gradini di una scala ancora in costruzione che statici punti di arrivo. Non appare più casuale, con tali frecce al proprio arco e a dispetto del cambio di nome, l’esposizione di cui i Filth Is Eternal stanno godendo in rete e sui media più attenti, tanto che l’album è finito – praticamente appena uscito – nella homepage di Bandcamp sia all’interno della lista The Best Of Metal, sia con un’interessante intervista ad opera di Brad Sanders.
Vista la fisicità delle performance pre-lockdown e l’impatto dei nuovi brani, a questo punto speriamo che si torni quanto prima ad una situazione di normalità per assistere “alla vecchia maniera” ad uno show dei Filth is Eternal in tutta la sua forza d’urto. Per ora, vi suggeriamo di appuntarvi il nome e dare una chance al nuovo disco fresco di stampa.