FIDES INVERSA, Mysterium Tremendum Et Fascinans
Sullo scadere di un 2014 che sembrava quasi riluttante a volersi far ricordare sul versante black metal, ecco il tipico fulmine a ciel sereno che ci spiazza del tutto. I Fides Inversa sono tornati a distanza di cinque anni con un secondo grandissimo album, che per quanto all’inizio possa risultare ostico, ci dà poi molte soddisfazioni. Mysterium Tremendum Et Fascinans porta con sé un enorme ventaglio di suoni e non risente mai di un minimo calo. Nei sette brani la band rimane ancorata principalmente al black metal della seconda ondata, pur riuscendo a forgiare con destrezza un sound personale. In tempi brevi il duo ha creato un trademark infallibile caratterizzato da un enorme amalgama di suoni di media/lunga durata e legati da una dinamicità di fondo che spinge il disco verso vette sempre più alte. La fondamentale peculiarità del disco è la cura meticolosa dei dettagli: se su Hanc Aciem Sola Retundit Virtus l’approccio al cantato, così come al songwriting in generale, era più tradizionale, qui già solo lo spettro di registri vocali diverge su altri fronti. Il risultato finale non può che sorprenderci appieno, perché dona ancora più chiavi di lettura.
Mysterium Tremendum Et Fascinans definisce scenari lugubri, sinistri, quasi post-apocalittici. Vince per la sua imprevedibilità e questa caratteristica lo rende un grandissimo disco che non mancherà di far appassionare gli ascoltatori più attenti.