FAST ANIMALS AND SLOW KIDS, Hybris
Il secondo disco della band di Perugia scioglie i legami che l’esordio Cavalli (prodotto da Appino e Favero) poteva avere con gli Zen Circus, lasciando solo quelli con Il Teatro Degli Orrori più tutto quel lessico musicale che vede la band ancorata fortemente al migliore immaginario emo-core, anche italiano (Fine Before You Came).
L’afflato elettrico è orchestrato bene e l’aggiunta – non frequente, ma che rimanda ai migliori Cursive – di strati di archi e fiati rende più acute e sinuose atmosfera ed “emotività” dei pezzi. Ciò che hanno da dire i Fast Animals And Slow Kids lo dicono piuttosto chiaramente, anche se proprio nei testi è da ricercare l’ambito in cui si può migliorare, non tanto nei significati o nella comunicativa, piuttosto nell’unione di questi con la musica, dato che i due elementi non sempre si muovono in sincrono quanto a potenzialità espressive. Va da sé, poi, che chi proprio non vede bene il genere fa bene non accostarsi nemmeno a Hybris. Dispiace, perché ha le caratteristiche per trascendere un attimo i crismi del linguaggio sonoro utilizzato.
Tracklist
01. Un Pasto Al Giorno
02. Fammi Domande
03. Combattere Per L’Incertezza
04. Dove Sei
05. A Cosa Ci Serve
06. Farse
07. Maria Antonietta
08. Troia
09. Calce
10. Canzone Per Un Abete, Parte II
11. Treno