Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

FAR CORNER, Risk

FAR CORNER, Risk

Gli amanti del rock progressivo più denso e remoto avranno pane per i loro denti da questo Risk, ultima fatica (è proprio il caso di dirlo, il bassista William Kopecky dichiara che questo è il disco più impegnativo in cui ha suonato) della band di Milwaukee, i Far Corner. Un piglio contemporaneo, cameristico e con evidenti influenze classiche muove le leve di una composizione squisitamente e totalmente intessuta come opera prog, in linea con la migliore tradizione di dischi strumentali, un ricordo su tutti: il glorioso The Six Wives Of Henry VIII di Rick Wakeman del 1973.

Un ensemble di ragazzi prodigiosi, di grande livello tecnico, alza un muro sonoro consistente, a volte molto complesso, ma che per tredici brani non perde una fortissima tensione che in alcuni momenti si fa estrema, lancinante come in “Fork”, secondo pezzo dell’album. In alcuni momenti pare che la musica debba aprirsi a spazi più diradati e larghi con il bellissimo violoncello di Angela Schmidt, che un missaggio ben congegnato e dinamico pone in primo piano, ma è una sensazione illusoria: le trame tornano a infittirsi e l’insieme torna a farsi breve, conciso, strettissimo e per certi versi asfissiante; non una battuta d’attesa, non un respiro, non un vuoto.
Precisato questo, però, bisogna dire che l’atteggiamento generale, decisamente intimista, pone i Far Corner in quell’alveo che accoglie le tante band che da ogni parte del globo e da più di un decennio si propongo di rinnovare e rinvigorire il linguaggio “progressivo”, ampliandone i valori semantici, gli orizzonti espressivi. In questo caso l’obiettivo principale è quello di amalgamare una composizione cameristica con le sferzate strumentali violente e ossessive proprie del prog. Potremmo sbilanciarci e proporre la definizione di musica da camera del Ventunesimo Secolo: da porre in evidenza brani come “Myopia”, durante il quale l’ordito intricatissimo si snoda in ascese melodiche vorticose e ostinati ritmici che sfociano in un crescendo finale orchestrato magistralmente.

La perizia indiscutibile e lo zelo virtuosistico della band non sono mai sterili, ma si tengono legati all’idea di narrazione musicale con un’attenzione vivissima per gli stilemi propri del mondo classico e per una proposta che arrivi in fondo. Gli stimoli sono continui e continue le richieste di compiere sforzi di concentrazione che conducono la fruizione ad un livello profondo.
Oltre ai già citati William Kopecky al basso e Angela Schmidt al violoncello, la line-up che ha registrato Risk comprende il pianista Dan Maske, colui che ha concepito l’intero album, e il percussionista e batterista Craig Walkner.