FABIO ORSI, Il Vento Disperderà la Schiuma [+ full album stream]
Due tracce, venti minuti ciascuna: il fantasma di una chitarra. Qualcosa si allontana da te o tu ti allontani da qualcosa. Un drone impalpabile diventa ciò che stai dimenticando (o forse sei tu che sei stato dimenticato), rappresenta la persona che eri (o quella che hai perso), il quasi-silenzio della notte di Capodanno dopo che la festa è finita o l’eterna indeterminatezza del Limbo. In alcuni momenti la paura è quella di sparire assieme alla musica, in altri quest’opzione sembra desiderabile.
Volendo rimanere in Italia (e in un certo senso in Puglia), Il Vento Disperderà La Schiuma sembra il gemello ancora più macilento di The Cold House Of Love di Selaxon Lutberg oppure, visto che i dischi sono lontani tredici anni l’uno dall’altro, è la stessa persona, più vecchia e debole.
Il nodo centrale del discorso è se siamo disposti ad accettare l’iperproduttività di Fabio Orsi (come facciamo ad ascoltare tutto? Quindi come facciamo a scegliere?) e il suo tornare sullo stesso sound, per quanto negli anni abbia individuato due o tre direzioni in cui scavare. Bisogna capire se importa davvero che un disco realizzato bene e di un genere che ci piace sia innovativo. Io per un periodo non ci credevo, ma in realtà, che sia sludge, garage o shoegaze, se me lo suoni come si deve e con un pizzico di personalità, mi fai felice, e questo non vuol dire che ho smesso di “cercare”. Lo stesso discorso, probabilmente, vale per l’etichetta che si occupa dell’album: produce suicidi commerciali come Maggiore & Brasini o Zanni, su Bandcamp consiglia i minimalismi di Arkbro e Davachi, ma questo storicamente non le ha impedito di trovare gruppi che hanno cambiato le regole del gioco.
Buon ascolto in esclusiva.