EXPANDER, Neuropunk Boostergang
Raggiungono l’ufficio paga (spero per loro che non si siano fermati all’accoglienza) della Profound Lore i texani Expander. Forse non il gruppo che ti aspetteresti su quell’etichetta, ma sicuramente uno dei gruppi più originali che ci siano in giro in ambito thrash metal e affini. Intendiamoci, siamo più vicini ad “affini” che a “thrash metal”, ma il discorso non cambia. Rispetto al precedente Endless Computer, uscito su Nuclear War Now! nel 2017, non cambia l’estetica. Stesso riconoscibilissimo stile grafico nella copertina e stesse tematiche fantascientifiche condite con solide dosi di umorismo. Uno spirito che brilla particolarmente nelle foto promozionali. La parte musicale non è da meno e rende unici gli Expander. Il primo paragone va fatto con i Voivod del periodo Killing Technology, non tanto per gli argomenti fantascientifici come sarebbe più semplice aspettarsi, quanto per l’approccio chitarristico condito di continue dissonanze, anche se in chiave molto più ubriaca e martellante. È un suono di chitarra molto particolare, con una distorsione non eccessiva e un uso parco delle parti stoppate a cui si aggiungono dei particolari assoli sempre molto riverberati e dissonanti. I tempi sono in genere incalzanti, ma non ricorrono necessariamente alla velocità, e in questo ci avviciniamo a certo crossover thrash dei primi anni Novanta che vede nei Power Trip i più celebri risuscitatori. Citerei anche i Prong, visto che si parla di “post” thrash metal. La voce sporchissima, urlata e molto impastata nel mix, è invece più moderna, e strillata peraltro. Personalità debordante per gli Expander e giudizio entusiastico.