EXCUSE, Goddess Injustice
Esordio vinilico di quattro pezzi per i giovani finlandesi. Anzi tre, considerato che uno è una semplice introduzione. Diciotto minuti che catapultano gli Excuse nella piazza sterminata e affollatissima del thrash metal. Hells Headbangers e Shadow Kingdom, però, difficilmente danno spazio alle mezze cartucce e questo disco ne è l’ennesima riprova. Certo, i ragazzi avranno bisogno anche di parecchia buona sorte per farsi notare, ma intanto non si possono non vedere l’impegno nello scrivere i pezzi (anche se pochi) e la qualità che ne risulta. Il suono è “regressivo” e anche i riff rimandano alla seconda metà degli anni Ottanta, si potrebbero citare i Sacrifice di Forward To Termination soprattutto nelle parti veloci, però gli Excuse provano a strutturare di più i pezzi e riescono a dare il meglio di loro stessi nell’utilizzo di riff molto orecchiabili e nell’inserimento di parti melodiche. Ottimo esempio è la lunga “Baphomet”, l’ultimo pezzo del disco in cui le chitarre fanno un lavoro egregio e introducono dei dialoghi quasi maideniani, pur non deragliando mai dai binari del thrash più puro, ci mancherebbe. Peccato per la durata così ridotta.