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EROS, Your Truth Is A Lie

Eros è la creatura nata dall’impegno congiunto del berlinese Boris Wilsdorf (collaboratore di Einstürzende Neubauten), l’anglo/irlandese Regis (Karl O’ Connor, fondatore di Downwards Records), l’australiano Liam Andrews (bassista di My Disco). Per i tempi che corrono mai titolo è più appropriato di Your Truth Is A Lie, esordio dei tre sulla lunga distanza dopo A Southern Code, ep datato 2022.  Boris Wilsdorf è attivissimo a Berlino col suo studio andereBaustelle, dove naturalmente è stato registrato questo piccolo capolavoro di industrial teutonico che ci risintonizza con quel mondo sonoro monopolizzato, almeno dalle nostre parti, da Blixa Bargeld (Christian Emmerich) & soci, e che a dirla tutta negli ultimi tempi aveva, almeno al sottoscritto, abbastanza rotto il cazzo… invece poi arriva un progetto come Eros e si ricade all’interno di quell’elettronica anarchica, decadente, oscura, vitalissima, che possiamo far partire dai primi  album della Berlin School di Christopher Franke, dai Faust (1, So Far, Tapes e IV), passando ovviamente dagli E.N. di Kollaps o Haus Der Lüge.

“Cut From The Soul” ci accoglie minacciosa ma non lugubre, come tutto l’album che in realtà non risulta mai opprimente o nichilista, per una cavalcata attraverso una selva di input elettronici e analogici gestiti con sapienza assoluta da Wilsdorf assieme a un’ospite di eccezione come Annie Hogan alle tastiere. In “The Light Is Mine”, invece, una melodia distorta di una cornamusa viene sopraffatta dal ritmo più che marziale di Liam e Regis… Test Department docet. “A Southern Code” è una lama di luce intermittente fra Ryoji Ikeda e il primo Carsten Nicolai, lo spazio d’ascolto si frammenta mentre le voci rimbalzano dal canale destro al sinistro senza soluzione di continuità. Segue la pausa dilatata di “Let Love Decide”: i suoni si allungano, si sfilacciano per riprendere quota e ritmo con “Healing Waters”, che nasce Einstürzende Neubauten, ma che improvvisamente si trasforma nella canzone che i Depeche Mode mai sono riusciti a comporre. Assoluta meraviglia! Da “Schlag, Spiel Mir In Die Hände”, cuore dell’album, emerge la seducente voce di Rosa Anschütz per un elusivo, romantico Lied berlinese, di cui, per intenderci, sono archetipo tutti i Damien e Marion di “Der Himmel über Berlin”. L’uomo che striscia, “Crawling Man”, è un brano in chiave mediorientale con la Zurna, strumento ad ancia appartenente alla tradizione ottomana, che esegue una nenia ipnotica mentre le voci di Regis e Liam Andrews chiamano alla preghiera. La scorreria elettrica di “Your Truth Is A Lie” – con in primo piano il pianoforte di Annie Hogan – è il magistrale, degno finale di questo album composto da otto tracce fuori dal tempo, interpretato e registrato con totale dedizione e d’altronde i mitici Hansa Studios (Bowie, Iggy Pop, Depeche Mode…) distano solo una manciata di chilometri dagli andereBaustelle Tonstudio, che oggi rappresentano una vera e propria factory per i musicisti sperimentali contemporanei.

P.S.: Sul Bandcamp di Regis e Annie Hogan (tra le sue collaborazioni Marc Almond, Simon Fisher Turner, Matt Johnson, Barry Adamson, Nick Cave, Mekon, Paul Weller e molti altri) è recentemente uscita una straniante versione live di “In Every Dream Home A Heartache” dei Roxy Music, quando si dice la classe.