EPRC, Bodies
Elisabetta Porcinai e Roberto Crippa esordiscono con Bodies, coronando una collaborazione che li ha visti incontrarsi su differenti piani artistici a partire dal 2019. Lo scorso anno, tra Milano e Berlino, i Corpi/Bodies sono stati generati e oggi vedono la luce oggi sulla medesima Stray Signal che ha prodotto sia Stanze di Aperture che Dicasmia di Emanuele Porcinai.
La sensazione è quella di essere sulla soglia fra realtà e sogno, con la voce di Elisabetta a guidarci. Il suono è infranto, mosso su frequenze e scarti sintetici che disegnano uno scenario in continuo rinnovamento. Avete presente la sensazione di trovare uno spazio artistico o una performance in uno stabilimento industriale? Elementi di pulizia, rigore e precisione che cozzano con il contesto ospitante? Questa è la sensazione all’ascolto, quasi che i Corpi, the Bodies, rimanessero sospesi in questo mondo, aprendoci forse nuovi significati ed ipotesi. Una musica cangiante e aperta sopra alla quale la voce si poggia muovendosi con un parlato che sembra perennemente prodromo ad una svolta, una rivelazione, un’apertura. Il susseguirsi delle tracce non sembra infatti raccontare una storia, bensì irradiare dal medesimo punto più sensazioni, vie, strade. Nove brani che colgono facilmente un silenzio nell’ascoltatore, aprendosi misteriose a noi come la più avvincente science fiction, incollandosi a noi senza portarci risoluzioni ma affascinandoci per un lato misterioso e suadente.
Dub, elettronica, ronzii, pensieri raggrumati in suoni e note. Se amate la notte, il verso umano, i corridoi bui, la musica come insieme di forme non cristallizzate, Bodies potrà far breccia nel vostro cuore.