ENTOMBED A.D., Bowels Of Earth
Bowels Of Earth è il terzo lavoro a nome Entombed A.D., sotterfugio ormai usuale per evitare cause legali e mantenere un chiaro legame con al storia dei musicisti coinvolti. Segue Back To The Front (2014) e Dead Dawn (2016), dei quali prosegue il percorso senza eccessivi stravolgimenti di sorta, anche se – lo diciamo subito – colpisce nel segno e appare come il disco più a fuoco e potente della nuova creatura. Del resto, il marchio di fabbrica è lì in bella evidenza a partire dal suono, che richiama senza troppi giri di parole la scena death metal made in Sweden di cui gli Entombed (e ancor prima Morbid e Nihilist in cui L.G. Petrov militava) furono padrini e fondatori. Ciò che contraddistingue il nuovo album è la botta che scatena una volta premuto il tasto play, quello che in fondo desiderava ogni fan della band ed è il valore aggiunto di un disco di veterani che ormai non devono dimostrare più nulla a nessuno. Inutile perdersi in sofismi e giri di parole, ci sono tutti i dettagli che permettono di completare la corsa senza annoiarsi: c’è attenzione alla scrittura, qualche deviazione dal percorso, dinamiche interne e la carica anthemica che fanno andare in mente i brani dal primo ascolto, soprattutto un lavoro di chitarre che impressiona per ricchezza e complessità nelle trame, oltre che per l’esplosività dei riff. Non c’è neanche quella patina di vorrei ma non posso, di tristezza da “bei tempi andati” perché Bowels Of Earth è una mazzata sullo sterno che non chiede il permesso e non si nasconde dietro al nome, è un disco di genere ma sentito e appassionato, potrà non essere innovativo o ultra-moderno, ma ha l’enorme pregio di sapersi mettere in gioco a tutto tondo e a fornire ad ogni canzone la sua personalità e il suo mood peculiare senza voler strafare. Non manca praticamente nulla per definirlo un ottimo ritorno per la band e non stona di fronte all’ingombrante nome che porta, al netto di quell’A.D. che potrebbe far pensare ad un tentativo di giocarsi la carta del passato per sopperire a qualche lacuna. Pure a sforzarsi e a cercare il pelo nell’uovo, se non si ricorre al fatto che si tratta di un linguaggio ormai storicizzato e che pertanto manca di spinta ad aprire chissà quali nuove strade, non è facile trovare un vero lato debole o un motivo per cui un fan del genere dovrebbe lasciarsi sfuggire questo terzo capitolo della saga A.D. In fondo, come detto in apertura, la botta è di quelle importanti e la forza d’urto sprigionata rende chiaro come la formazione sia ben oliata e agguerrita al punto giusto. Se amate il death metal scandinavo, questo album merita la vostra attenzione. Non usciremo mai da questo mondo vivi, tanto vale divertirsi nel frattempo!
Tracklist
01. Torment Remains
02. Eliminate Them
03. Hell Is My Home
04. Bowels Of Earth
05. Bourbon Nightmare
06. Fit For A King
07. Worlds Apart
08. Through The Eyes Of Gods
09. I’ll Never Get Out This World Alive
10. To Eternal Night