END REIGN, The Way Of All Flesh Is Decay
Talvolta accade che le “superband” si basino più sul loro carattere “super” che sull’originalità o la qualità della musica proposta: non è questo il caso degli End Reign. Formatosi nel 2021 a Baltimora, questo quartetto è composto da Mike Score (All Out War) alla voce, Domenic Romeo (Integrity, Slumlords…) alla chitarra, Art Legere (Bloodlet) al basso e Adam Jarvis (Pig Destroyer, Lock Up…) alla batteria. Due 7” sono usciti nel 2022 (con “The Hunger”, “Divine Abysmal End” e “House Of Thieves”), ora tocca al full length su Relapse che li contiene entrambi. Sin da subito (“Desolate Fog”) se ne capisce l’impronta, intuibile già se si conoscono un minimo i gruppi di provenienza dei singoli musicisti. Sembra un ritorno agli anni Novanta, all’epoca d’oro della Victory Records, quando band come Integrity, All Out War (appunto), Earth Crisis o Hatebreed segnavano un momento storico, costruendo ulteriori ponti tra “Metal” e “Core”. La voce inconfondibile di Score si accompagna a chitarre e cambi di tempo che accompagnano tutte le dieci tracce senza momenti di noia o eccessive ripetizioni. Piacevolissima sorpresa la chitarra solista, che tra riferimenti thrash classici, death e metal-core si mostra frenetica, veloce ma anche melodica e mai di troppo, anzi, gli assoli di questo album sono (parere personale) tra le cose che colpiscono per prime. Atmosfere apocalittiche e funeree permeano The Way of All Flesh Is Decay nella sua interezza, integrate da passaggi “scandinavi” crust e proto-black, ma anche da inaspettate melodie. Momento da segnalare “Giving Life To Tragedy”, quando Dwid Hellion degli Integrity affianca Score alla voce.
Ottimo esordio, che suona freschissimo e potrà avvicinare i più giovani a esperienze da cui trent’anni fa sono originate certe sonorità.